Politica

Tea Dubois chiarisce la sua posizione

La Redazione
La consigliera di Parità effettiva della Provincia di Bari risponde alle accuse lanciate dal centrodestra
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Gentilissimi Consigliere e Consiglieri,

considero vostro diritto ricevere notizie e riferimenti documentali in ordine alla denuncia fatta da parte di settori politici del Consiglio e ripresi sulla stampa da cui emerge una totale disinformazione in ordine all’ufficio di Consigliera di parità presso la Provincia di Bari .
Quanto sopra anche per contribuire da parte mia alla più totale trasparenza a cui deve ispirarsi ogni funzione pubblica.
Già il comunicato ufficiale della provincia chiarisce che le Consigliere e i Consiglieri di Parità sono figure istituzionali previste dall’art. 8 legge 10 aprile 1991 n° 125 e successivamente disciplinate dal D.Lgs 23 maggio 2000 n° 196.
“Il D.lgs 196/2000 (disciplina dell’attività delle consigliere e dei consiglieri di parità e disposizioni in materia di azioni positive, a norma dell’art. 47 della legge 17 maggio 1999, n° 144) prevede a livello nazionale regionale e provinciale la nomina di una consigliera o consigliere di parità che svolga funzioni di promozione, controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza, di opportunità e non discriminazione per donne e uomini nel lavoro”(art. 1).
Con Decreto Interministeriale del 29 ottobre 2003 i Ministri del Lavoro (Roberto Maroni), e alle Pari opportunità (Stefania Prestigiacomo), a seguito del bando-decreto del 30/12/02, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17/01/03 per la nomina di Consigliera di Parità Effettive e Supplente per varie Regioni e Province inadempienti, attesa la mancata designazione da parte della Provincia di Bari, hanno provveduto direttamente, sulla base della graduatoria effettuata, visti i curricula vitae, alla nomina della sottoscritta e della Sig.ra Cecilia Mininni, quali Consigliere Effettiva e Supplente.
Sempre a norma del Decreto Legislativo citato, l’attività della Consigliera di Parità, è sostenuta da un Fondo Nazionale trasferito alle Province e destinato a finanziare le spese relative all’attività e la gestione dell’ufficio.

Circa il presunto compenso di 147.000 euro alla mia persona, preciso che trattasi di informazione priva di fondamento e non rispondente a verità</strong>; difatti il Consiglio provinciale di Bari , nella seduta 02.10 u.s. ha approvato una variazione di bilancio per un importo pari a 146.557,56 euro che in uno con le somme assegnate e già inserite nel bilancio di previsione del 2006, partecipa la costituzione del fondo così come definito dal D. Lgs 469/97 quale dotazione finanziare dell’ufficio Consigliera di Parità della Provincia di Bari, con vincolo di destinazione, per l’assolvimento dei compiti e funzioni di cui all’art. 3 del D. Lgs 196 del 23 maggio 2000:
a) rilevazione delle situazioni di squilibrio di genere, al fine di svolgere le funzioni promozionali e di garanzia contro le discriminazioni previste dalla legge 10 aprile 1991, n. 125;
b) promozione di progetti di azioni positive, anche attraverso l’individuazione delle risorse comunitarie, nazionali e locali finalizzate allo scopo;
c) promozione della coerenza della programmazione delle politiche di sviluppo territoriale rispetto agli indirizzi comunitari, nazionali e regionali in materia di pari opportunita’;
d) sostegno delle politiche attive del lavoro, comprese quelle formative, sotto il profilo della promozione e realizzazione di pari opportunita’;
e) promozione dell’attuazione delle politiche di pari opportunita’ da parte dei soggetti pubblici e privati che operano nel mercato del lavoro;
f) collaborazione con le direzioni provinciali e regionali del lavoro al fine di individuare procedure efficaci di rilevazione delle violazioni alla normativa in materia di parita’, pari opportunita’ e garanzia contro le discriminazioni, anche mediante la progettazione di appositi pacchetti formativi;
g) diffusione della conoscenza e dello scambio di buone prassi e attivita’ di informazione e formazione culturale sui problemi delle pari opportunita’ e sulle varie forme di discriminazioni;
h) verifica dei risultati della realizzazione dei progetti di azioni positive previsti dalla legge 10 aprile 1991, n. 125;
i) collegamento e collaborazione con gli assessorati al lavoro degli enti locali e con organismi di parita’ degli enti locali.

A tutt’oggi risultano impegnate somme per complessivi euro 18.700,00 così suddivise: € 3.300 cancelleria e stampati, € 1.000,00 postali, suppellettili e attrezzature € 3.100,00, spese per segreteria e gestione del servizio € 6.800,00, organizzazione convegni € 4.500,00 (Bari Fiera del Levante – I TEMPI DELLE CITTA’ E CONCILIAZIONE VITA LAVORO 13.09.2006; Bari Sala Consiliare Provincia di Bari – 60 ANNI DA CITTADINE 13.10.2006).

Aggiungo quello che, per ragioni di riserbo avevo evitato di rendere pubblico, e cioè che fin dall’insediamento ho volontariamente rinunciato ad ogni rimborso spese e indennità (unica forma di compenso previsto dalla Legge 196/00), come risulta dai relativi atti  presso la Vice Segreteria Generale della Provincia di Bari, cui è demandata la dirigenza amministrativa del mio ufficio, giusta decreto del Presidente della Provincia di Bari del 27 marzo 2006 (peraltro regolarmente reso pubblico e presumo a conoscenza di tutti i consiglieri provinciali).
Resto, ovviamente,  a disposizione per ogni eventuale ulteriore chiarimento inerente l’attività dell’ufficio.

giovedì 12 Ottobre 2006

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