Ormai è ufficiale. Quella che fino alle prime ore di stamattina rappresentava solo una notizia ufficiosa, ora assume i gradi di un atto formale e di una presa di posizione definitiva. Secondo Palazzo Chigi, la Puglia avrebbe violato le competenze dello Stato e introdotto norme di settore nella legge di assestamento di bilancio.
Secca ed immediata la risposta del governatore regionale Nichi Vendola: "E’ un ricorso – ha affermato – che consideriamo dal punto di vista tecnico gonfio di sciatteria e politicamente parlando un atto inaudito. Ora intendiamo reagire difendendoci presso la Corte Costituzionale”.
Per il ministro degli Affari regionali, Linda Lanzilotta nessuna parola politically correct: “Il ministro si è comportata in maniera avventata. E’ uno di quei casi in cui un rappresentante del governo dovrebbe rassegnare le dimissioni". La palla ora passa alla Consulta e se questa dovesse non accettare le rimostranze degli uomini regionali, sarebbero nulle alcune norme di settori importanti quali beni culturali e sanità.
Sulla legge messa in discussione dal governo, Vendola però si mostra sicuro di sé nell’affermare che è una legge di rigore ed impostata all’assoluta trasparenza: "Decidemmo di eliminare– ha continuato- tutte quelle parti nella legge di variazione al bilancio che io stesso considerai improprie e che poi abbiamo trasferito nella legge omnibus sulla sanità. Penso che la mia finanziaria sia nella storia dei governi nazionali e dei governi regionali la più pulita dal punto di vista della pertinenza delle materie trattate".