“Il tutto è partito dall’atteggiamento antidemocratico dell’assessore all’ambiente Maugeri. Pensavo di poter collaborare con lei”. E invece, questa forma di collaborazione per il consigliere delegato all’ufficio dei Diritti degli animali, Anna Dalfino, non è mai nata. “Non sono mai stata coinvolta o consultata nelle varie iniziative. Con lei – continua – non c’è stata mai una vera collaborazione”. E’ amareggiata e ancora scossa, dopo le dimissioni del 28 settembre dal gruppo consiliare Emiliano per Bari, di cui è stata capolista nelle elezioni amministrative 2004.
“Ho aspettato con pazienza per due anni – afferma -. In questo periodo ho riscontrato solo ostilità, anche da parte del Sindaco, che, invece, ha sempre parlato di condivisione e compartecipazione”. Non riesce a darsi pace Anna Dalfino, che per svolgere la sua funzione di consigliere delegato aveva lasciato la presidenza dell’Aca, associazione che si occupa di animali abbandonati, fondata e sostenuta da lei. Questo per fugare ogni dubbio e non ricadere in un conflitto d’interesse. Ma, poi, la rottura con la lista civica, arrivata dopo una “corrispondenza epistolare” proprio con Emiliano, che ricevette a gennaio la prima lettera del consigliere, nella quale venivano chiaramente espressi malumore e scontento nei confronti dell’assessore Maugeri.
A quel punto, Dalfino fu chiamata e tutto sembrava chiarito. Ma le cose non cambiarono affatto. Ad agosto un secondo comunicato, indirizzato a tutto il gruppo e per conoscenza al sindaco. “Ho deciso di prendere le distanze dal gruppo, anche se a malincuore”, è scritto nel testo. C’è molto risentimento, soprattutto nei confronti di Emiliano, che “ha fatto tanto per avermi ed ora non fa nulla per non farmi mancare di rispetto”, e di Maugeri, della quale chiede le dimissioni.
“Consigliai al sindaco – sostiene Dalfino – di toglierle la delega alla tutela ai diritti degli animali, perchè non conosce bene quella realtà. L’amministrazione, per esempio, è stata invitata più volte ad effettuare un monitoraggio sulla questione del randagismo, ma mai nessuno si è mosso. L’Assessorato non risponde come dovrebbe”. Dalfino formula anche tre ipotesi di reato commesse dall’assessore all’ambiente. “L’ho accusata di spreco di denaro pubblico – dice Anna Dalfino -, perchè non ha accelerato i tempi per la realizzazione del canile comunale, mentre i cittadini pagano1.500.000.000 di vecchie lire all’anno alla Mapia s.r.l. (struttura privata convenzionata con il Comune in cui vengono rinchiusi i randagi, ndr)”.
Le altre due accuse sono di omissione di atti d’ufficio e di abuso di potere. “Il rifugio per animali – dichiara Dalfino – va costruito per legge. Lo stabiliscono la norma n. 281 del ‘91 e la legge regionale n. 12/95, che ci obbligano ad avere un rifugio per cani e gatti randagi. Inoltre, l’Aca ha vinto nel gennaio del 2003 una battaglia legale al T.A.R. contro la vecchia amministrazione comunale per inadempienza, per la quale è stato nominato pure un commissario ad acta. Poi, di atteggiamenti che richiamano l’abuso di potere ce ne sono stati tanti”.
Il sindaco le risponde il 15 agosto con una riservata personale protocollata, con la quale viene accusata di “conflitto di interessi tra il tuo ruolo di consigliere comunale, a maggior ragione di consigliere delegato del sindaco preposto all’Ufficio Diritti degli animali, e quello di principale animatrice di una specifica associazione (l’Aca), destinataria di contributi erogati dal Comune di Bari”. “Il conflitto di interessi l’ho risolto tempo fa”, replica Anna Dalfino, che, ad ogni modo, è stata nominata proprio dal sindaco, quando ancora era presidente dell’associazione. Ma c’è dell’altro: Emiliano spedisce tutto alla Procura della Repubblica a causa delle accuse rivolte a Maugeri, “precisando che nessuna tua indebita pressione mi costringerà a finanziare in modo speciale la tua associazione”, scrive il sindaco. Pesante anche la contro accusa del primo cittadino, immediatamente smentita dal consigliere delegato.
“Per il 2006 – afferma – sono stati stanziati solo 30.000 euro come contributo alle tre associazioni del settore (Aca, Lada e Lav). Dal 2000 ad oggi, personalmente ho speso 750.000 euro, e non ti faccio il conto dal ’95. Non saprei che farmene. Io non ho bisogno di finanziamenti dal Comune. Voglio solo che si realizzi il canile”. E’ proprio questo il nodo da sciogliere per l’ex capolista del gruppo Emiliano. “Lo scorso anno – dice Anna Dalfino – tutti gli strumenti per la realizzazione della struttura erano pronti. Progetto, sede a Palese, 2.800.000 euro per la costruzione di un canile sanitario, più due rifugi per quattrocento cani. Questi fondi sono, poi, stati destinati, con un emendamento in consiglio comunale, alla manutenzione stradale”. “Le associazioni, tutte e tre, – precisa – non possono continuare a sacrificarsi. I loro sforzi erano incoraggiati anche dal fatto che il canile si sarebbe costruito. A quel punto si sono sentiti sconfortati”.
I volontari delle associazioni, insomma, ci rimettono e basta. “Ma a questo punto – spiega Anna Dalfino – l’Aca chiederà un risarcimento danni al Comune di Bari. Nel ’98 firmammo un accordo di programma per il trasferimento di 400 cani Aca all’ex macello, trasferiti alla Mapia s.r.l.. Questo accordo prevedeva la cura dei cani da parte nostra nella struttura privata, secondo quanto stabilisce l’art. 14 della legge regionale n 12/95, e un contributo annuo per la nostra associazione. Da allora non abbiamo mai avuto nulla”. E’ intenzionata ad andare fino in fondo l’ormai nuova componente del gruppo misto al comune.
“Sono rammaricata – conclude -. Mi aspettavo che il Sindaco, prima di mandare la lettera in Procura, mi convocasse. Proprio per lo stesso motivo per cui ho accettato di fare la capolista per le amministrative: partecipazione, ascolto e condivisione democratica. Comunque, non ho alcun problema. Dimostrerò tutto davanti al giudice”.