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Fiera del Levante: settantanni e li dimostra tutti

Antonella Ardito
Gestione in attivo per Lobuono, ma serve una via di uscita per evitare di essere secondi a Roma e Verona
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Apre i battenti domani la settantesima Fiera del Levante, l’ultima, a meno di improbabili riconferme, della gestione Luigi Lobuono: il presidente è soddisfatto del suo lavoro ed ha annunciato l’arrivo di 25 milioni di euro da parte della Regione Puglia per la realizzazione di un nuovo padiglione di 80.000 mq e per restaurarne alcuni molto vetusti.
Ma di soldi ne servono tanti per la Fiera, almeno ottanta milioni di euro, che Lobuono ha intenzione di chiedere domani a Prodi durante la cerimonia inaugurale della Campionaria.

Quest’anno cinque saloni specializzati: oltre Edil Levante, il Salone dell’Arredamento, il Business Centre e il Salone dell’Autoveicolo Industriale, fa la sua comparsa AgriMed, dedicato alla natura e alle biodiversità.
La quota espositori supera le duemila presenze, 25 ambasciatori accreditati, 50 paesi esteri presenti e più di 150.000 mq di superfici espositive per una Campionaria che vuole superare il milione di presenze registrate l’anno passato.

Intanto si continua a lavorare in maniera frenetica nei viali e nei padiglioni del quartiere, che sembra un formicaio di auto, camion e persone, un crogiuolo di etnie e di lingue all’opera: certo prevale la cadenza barese, ma anche in questa fase di duro lavoro di preparazione, nonostante il traffico e il caldo si percepisce la forza di questa Fiera, da riformare e da rivedere senza dubbio, ma parte integrante di una Bari che guarda soprattutto oltre il mare.
Servono investimenti per permettere alla Campionaria di essere al passo con i tempi, per non subire passivamente la forza di Verona e Roma, che le stanno togliendo linfa vitale: il rinnovo parte dalle strutture e dalle infrastrutture che la circondano (vedi Marisabella ndr) e da una tregua con la Fiera di Foggia, che sposta su inutili campanilismi le energie politiche e economiche.
Viviamo questa Settantesima edizione con lo spirito dei baresi, per i quali la Campionaria è una festa, un giorno da vivere in libertà, alla ricerca dell’oggetto sicuramente inutile ma assolutamente da comprare per poter dimostrare di essere stati alla Fiera, naturalmente con biglietto o tessera regalato, ma sapendo che gli orizzonti devono allargarsi quanto prima.
Il consiglio per quest’anno, tra panini e galleria delle nazioni,  è dare una lunga occhiata al padiglione della Regione: protagonisti i Balcani, simbolo di una forza tremenda di riscatto di tanti popoli, dopo divisioni, lotte intestine e migliaia di morti.
Storia recente e estremamente vicina, giusto al di là del nostro mare Adriatico, il mare della Fiera del Levante.

venerdì 8 Settembre 2006

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