Attualità

Amiu Bari: due o tre cose da sistemare per la differenziata

Fortunata Dell'Orzo
In arrivo l'Ecocentro di via Troisi e i bidoncini carrellati per la plastica
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C’era una volta un mercato coperto che non ebbe fortuna. Troppo decentrato, troppo isolato, troppo grande. Insomma un flop. Per qualche anno ci resistettero tre o quattro ambulanti di alimentari, divisi fra la voglia di restare e la tentazione di mandare tutto al diavolo e farsi ospitare da qualche altra parte. Alla fine prevalse la stanchezza e il mercato coperto, l’unico con farmacia funzionante inclusa, restò desolatamente vuoto. Ma non del tutto.

Un caparbio e non filiforme biondino occhialuto, già attivista di Legambiente, Alberto Gorga, insieme ad altri pazzi al pari di lui e seguito solo da pochi giornalisti non del tutto sani di mente, decise di costituire una cooperativa (siamo all’alba del concetto di terzo settore e cooperativa sociale) che si occupasse di rifiuti in modo creativo, redditizio ed innovativo: cavalcando anche l’onda lunga della società dello spreco, Gorga si inventò Ecopolis, una struttura alloggiata appunto presso l’ex mercato coperto, che raccogliesse, ricondizionasse e rivendesse tutto quanto non trovava più posto nelle  case per stanchezza o più semplicemnete, per umanissima volubilità. Mobili, elettrodomestici, pezzi d’arredo, stoviglie, bambole, anche bigiotteria e parti di ricambio, vecchi computer, dischi, lampadari. Tutto insomma, ogni cosa che, piutosto che essere abbandonata per strada, sotto un ponte o semplicemnte buttata via ad ingolfare le discariche, poteva trovare nuovo destino e permettere ad alcune persone anche di lavorare e di guadagnarsi onestamente la vita.

Oggi Ecopolis è una realtà di riferimento cittadina e regionale, gemellata con altre realtà similari in mezza Italia e anche in altri paesi del mondo. E quello spazio in cui sorge, il vecchio ed ormai inutilizzato mercato coperto di via Troisi a Bari, diventerà presto parte essenziale del meccanismo messo appunto dall’Amiu per la raccolta differenziata a Japigia. Diventerà Ecocentro, una struttura (peraltro già indicata sui manualetti dell’Amiu come se fosse già funzionante) dove portare tutto quanto non va nei bidoncini ma non bisogna buttare a casaccio: abiti, ingombranti, pile esauste, batterie, copertoni, medicinali e quant’altro.

Ma quando? La cosa è urgente perchè i cittadini già vengono a scaricare la roba, anche in assenza di strutture. E i ragazzi di Ecopolis, lungi dal protestare, si sobbarcano anche di un compito che non spetta loro. Savino, presidente dell’Amiu, ha assicurato che è questione di pochi giorni: fra un paio di sabati, infatti, sarà possibile conferire tutto il conferibile presso l’Ecocentro, in quanto ci saranno contenitori appositi pronti in attesa dei cittadini. "Per ora lo facciamo di sabato – ha precisato Savino – per accelerare le procedure e non lasciare la gente senza risposta . Ma presto l’Ecocentro diventerà struttura stabile e funzionerà tutti i giorni. Abbiamo intenzione di costituirne diversi in altri quarteiri della città, in modo da decentrare l’attività di raccolta e consentire ai cittadini di smaltire agevolmente soprattutto gli ingombranti o gli elettrodomestici che non vengono ritirati dai centri di acquisto."

Gorga ascolta speranzoso, ogni tanto si guarda attorno: sembra immaginare quando l’Ecocentro sarà finalmente a punto e i cittadini, venuti a scaricare le masserizie inutili, potranno entrare a dare un’occhiata alle infinite cose usate ma bellissime che cisono all’interno. Con pochi soldi si arreda una casa, si attrezza un garage, si abbiglia una stanza in campagna o al mare.

Altra buona notizia è che presto arriveranno i bidoncini carrellati per plastica e lattine, con grand egioia dei cittadini che restavano perplessi nel dover lasciare per terra le buste piene di bottiglie e flaconi. Inoltre, sempre a sentire Savino, l’Amiu cercherà un coinvolgimento più diretto della cooperativa Ecopolis per la gestione della raccolta differenziata porta a porta, fidandosi della grande esperienza dei ragazzi di Gorga e del fatto che in questa fase iniziale il citatdino va seguito ed educato cona more e fermezza: "bisogna spiegare ai nostri utenti che non devono depositare i sacchetti nei relativi bidoni o nei pressi furoid ai giorn indicati dai calendari che abbiamo lasciato ad ogni condominio, e che non devono porre i bidoncini carrellati all’esterno delle abitazioni: il concetto del cassonetto in mezzo alla strada è morto e sepolto, e non deve più risorgere." Che riposi in pace, amen.

martedì 28 Marzo 2006

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