Politica

Emiliano senza remore contro Melchiorre , Di Cagno Abbrescia e Pisanu

Antonella Ardito
Parentopoli, confronto con l'ex Primo Cittadino e il primo ministro a Bari: ecco il sabato indigesto dal sapore elettorale
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Michele Emiliano è arrabbiatissimo: "così non si riesce a lavorare in maniera serena" è il suo esordio di fronte ai giornalisti nella calda mattinata di questo sabato 25 marzo, a quindici giorni dal voto.

Tre i bocconi a mari che il Sindaco non vuole buttare giù: primo l’accusa di parentopoli adombrata dal capogruppo di AN in Consiglio Comunale.
"Quando uno diventa Sindaco i cugini, gli zii e quelli che hanno giocato a pallacanestro con me si duplicano a dismisura: Mastrangelo (uno dei tre consulenti musicali del Comune insieme a Castellano e Fuiano), non è un mio parente o un parente di mia moglie come sostiene Melchiorre e mi riservo di chiedere al Consiglio Comunale di valutare la condotta del consigliere. Vuole far del male alla reputazione del Sindaco e io richiedo una tutela politica. Alla Poli Bortone ho chiesto di calmierare questo continuo accanirsi contro la mia persona da parte dei rappresentanti baresi di An ma non ho ricevuto risposte, segno di un conflitto aperto tra le fazioni del partito.

Il Sindaco in tal senso si riferisce anche agli attacchi della Filipponio, candidata a Montecitorio con An, in merito alla vicenda del Petruzzelli, definendo "deleteria una sua elezione a rappresentante della città."

Emiliano poi non ci sta al modo di fare di Simeone Di Cagno Abbrescia: "In Consiglio Comunale è una mummia vivente, sul Petruzzelli (finanziamento di 5 milioni di euro) non era in aula, su Marisabella ha fatto semplice riferimento alla globalizzazione dei trasporti, e poi usa una tribuna politica (su TeleBari) per confrontarsi sulla città con un candidato del centrosinistra di Barletta (Nicola Rossi).
Io chiedo che sulla vecchia e nuova amministrazione di Bari si confronti direttamente con me, prima della consultazione elettorale e magari anche prima dell’esplosione del due aprile di Punta Perotti: è una sfida che deve accettare."

E mentre Emiliano si confronta con i giornalisti sui temi della campagna elettorale, nel palazzo di fronte, in Prefettura il Ministro dell’Interno Pisanu inaugura la mostra del Fec, "La Gioielleria di Dio" sul patrimonio artistico del Fondo Edifici di Culto.

"Il tricolore che il Sindaco deve portare sul petto non può essere utilizzato da un candidato di Forza Italia" esordisce il primo cittadino sulla visita di Pisanu. "Mi hanno sollecitato a partecipare ma non ci vado: c’è un allarme terrorismo in atto e il Ministero dell’Interno, terzo obiettivo sensibile dopo il I Ministro e il Presidente della Repubblica in questi casi, viaggia per l’Italia con un costoso apparato di protezione per farsi campagna elettorale (Pisanu è capolista in Puglia al Senato per FI) e per inaugurare mostre mentre non mi permette di entrare a vedere il Cpt."

Il Ministro Pisanu, raggiunto in Prefettura, commenta l’accusa di sperpero di denaro pubblico per far campagna elettorale dicendo che: "E’ un sosia del Sindaco Emiliano ad aver detto questa cosa." Ed ha lasciato il Palazzo scortato da numerose body guard.

Ora a rispondere sono chiamati Melchiorre e Di Cagno Abbrescia: e i toni di questa campagna elettorale diventano a Bari giorno per giorno sempre più infuocati.

sabato 25 Marzo 2006

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