Attualità

CPT Bari: off limits per Emiliano

Danilo Calabrese
"Questo centro mi ricorda Guantanamo"
scrivi un commento 6457

“In relazione alla Sua richiesta di verifica delle condizioni igienico sanitarie del Centro di Permanenza Temporanea di Bari, il Ministero dell’Interno, Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, ha reso noto che la verifica delle suddette condizioni della struttura debba essere espletata esclusivamente dal competente Ufficio di Vigilanza della Direzione interregionale della Polizia di Stato”.

Così il prefetto di Bari, Tommaso Blonda, ha liquidato il sindaco Emiliano. Attraverso una lettera firmata gli è stato negato l’accesso nel Cpt di Bari San Paolo. Dopo il rifiuto della scorsa settimana, sempre ad opera del prefetto, circa la richiesta di un controllo della convenzione tra Ministero e Misericordie (gestore del Cpt), Emiliano ha dovuto incassare un altro smacco.

La situazione si fa tesa. Soprattutto in virtù del fatto che il sindaco può, tramite opportuna autorizzazione, visitare il carcere di Bari. Non solo. Può promuovere progetti culturali aperti al pubblico al suo interno, come è accaduto in occasione della rassegna teatrale “Abbracci”. Il Cpt, invece, è zona assolutamente off limits. Appare, allo stato dei fatti, una struttura più carceraria della casa circondariale stessa. Un vero e proprio paradosso.

“Mentre per le strutture carcerarie – ha affermato Emiliano – esiste un giudice terzo diverso dall’esecutivo che può consentire l’ingresso di autorità politiche per creare un collegamento e consentire il controllo da parte della comunità che ospita la struttura, questo non accade per il Cpt”. Insomma, una faccenda amministrata solo ed esclusivamente dal governo.

“Questo Centro evoca Guantanamo. Per queste donne e questi uomini – continua Emiliano – sembrano non valere le garanzie dei diritti fondamentali delle persone: la normativa vigente sull’immigrazione va profondamente rivista e va risolta la contraddizione giuridica relativa ai Cpt, considerati aree operative riservate e pertanto inaccessibili a un sindaco che, lo ricordo, è anche la massima autorità sanitaria locale”.

Una presa di posizione forte da parte del sindaco di Bari, che ne fa soprattutto una questione giuridica. “Questi centri così gestiti – ha detto -, avversati dagli enti locali e da un forte movimento d’opinione, continuano ad essere un’anomalia dell’ordinamento giuridico, come lo status di immigrato, colui che può essere rinchiuso preventivamente in un Cpt senza aver commesso reati”.

L’apertura del Cpt, avvenuta martedì 7 marzo per soli quattro immigrati, ha posto ancor più in evidenza le grandi divergenze culturali tra governo nazionale e quello locale. “La presenza di un Centro di permanenza temporanea – ha concluso Emiliano – contrasta con gli obiettivi di solidarietà, convivenza e superamento delle differenze sociali ed economiche, punti di forza del programma dell’Amministrazione”.

 

mercoledì 15 Marzo 2006

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti