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Gino Paoli e Ornella Vanoni: a Bari nel nome dell’unica vera amante…la musica

Antonella Ardito
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Una lunga storia d’amore, come altro definire questo sodalizio artistico tra Gino Paoli e Ornella Vanoni: è la bella storia di due ragazzi che si sono incontrati e amati da giovanissimi e che hanno in comune  "l’unica vera amante… che è la musica"; è la storia di un uomo e una donna che si lasciano e si reincontrano, magari dopo vent’anni.

Nel 1985 il fortunato tour che li ha visti calcare palcoscenici di tutta Italia: dopo vent’anni, questi due ragazzi del ’34 hanno deciso di riprovarci e da più di un anno ormai, a settantanni suonati, continuano a far sognare con le parole  di queste splendide canzoni d’amore.

Chi non ha mai canticchiato, seppur una volta sola nella vita "Sapore di Sale" o "Senza fine" la canzone che Paoli scrisse per la Vanoni e che la lanciò definitivamente nel panorama musicale italiano degli anni ’60.
Ieri, nel concerto al Teatroteam se ne è avuta la prova: coppie dai capelli ormai bianchi e giovani trentenni, mamme accompagnate dalle figlie sedute in platea accanto al Presidente della Regione Niki Vendola o in galleria con l’assesssore regionale ai Trasporti Loizzo.

Tutti, nessuno escluso, in un karaoke diretto con maestria da Gino Paoli, un grande coro sì è alzato sulle note azzurrine di Sapore di Sale, ma in tanti tenendosi per mano hanno accennato anche "Averti Addosso" o "Senza Nessuno".
Qualcuno è arrivato in ritardo, perdendosi i primi brani, che Gino e Ornella hanno cantato insieme, concedendosi anche dialoghi come "tra vecchi amici che si incontrano ogni tanto": una trovata coinvolgente e televisiva, forse un’idea di Maurizio Costanzo, regista dello spettacolo dal titolo che è poi filo conduttore di tutta la serata.

Ti ricordi…no, non mi ricordo, è un gioco tra i due protagonisti, che si rincorrono sul filo delle note delle canzoni d’amore, con suggestivi arrangiamenti acustici e sonorità anche un po’ blues: ad accompagnare Gino e Ornella sul palco oltre alla band composta da 6 musicisti (Michele Ascolese – chitarra; Torindo Colangione – basso; Carlo Fimiani – chitarra; Natalio Mangalavite – pianoforte e tastiere; Vittorio Riva – batteria ; Pino Tafuto – pianoforte e tastiere), di grande impatto scenico – e naturalmente sonoro – è stata la presenza sul palco dell’Orchestra d’archi D.I.M.I. composta da 17 elementi diretti dal maestro Roberto Martinelli.
Scelte particolari per la scenografia di Mario Catalano – notissimo scenografo televisivo e teatrale – e per le luci di Gianni Mastropietro, esperto light designer: proiezioni di dettagli, bocca, mani, occhi, che hanno dato quel tocco di novità che ben si concilia con le storie d’amore senza tempo che Paoli e la Vanoni continuano a cantare.

lunedì 16 Gennaio 2006

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