Cultura

All’Abeliano la storia di un ragazzo del sud

Anna De Marzo
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E’ andato in scena venerdì, sabato e domenica all’Abeliano Arturo lo Chef di e con Stefano Angelucci Marino: il  monologo  racconta la storia di un giovane abruzzese nato a Villa Santa Maria "…un piccolo presepe meraviglioso piazzato sopra una roccia …", figlio di un muratore ed una casalinga "… convinti che dopo la scuola media si doveva lavorare per forza …" ed il lavoro che lo aspettava altro non era che il muratore.

Ma non era possibile che il suo paese che sin …" dal 1500 aveva sformato i più grandi cuochi del mondo, potesse perdere nel XXI secolo un talento come il suo…"

Tutto cominciò all’età di 8 anni quando fu folgorato dalla visione della festa di San Francesco Caracciolo, quando i cuochi più noti del luogo avevano imbadito una tavolata lungo tutto il borgo antico, con le migliori prelibatezze, che lo avevano portato alla decisione che da grande anche lui sarebbe diventato uno chef.

Così dopo aver frequentato l’istituto alberghiero del luogo e qualificatosi con il massimo dei voti, riesce a convincere il padre a dargli dei soldi per partire alla volta dell’America e precisamente a Los Angeles.

Qui riesce a fari assumere come sguattero in uno dei più famosi ristoranti della città, aspettando di conquistare la notorietà attraverso le sue doti culinarie.
Ma si accorge dell’appiattimento creativo dei cuochi, tanto da sembrargli di lavorare in una catena di montaggio.

In un momento di crisi finalmente riesce a capire suo padre, il quale aveva deciso di diventare un uomo libero, anche se questo ha un caro prezzo.

lunedì 12 Dicembre 2005

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