Fare il punto sulle attuali possibilità di diagnosi delle anomalie fetali mediante l’esame ecografico e le nuove tecniche di imaging (ecografia tridimensionale e risonanza magnetica nucleare).
E’ stato questo l’obiettivo del convegno internazionale che si è tenuto ieri e oggi 2 dicembre all’hotel Sheraton di Bari.
Organizzato dal reparto di Ostetricia e ginecologia dell’ospedale “Di Venere”, diretto dal professor Filippo Maria Boscia, con il patrocinio della Sieog, Società italiana di ecografia ostetrico-ginecologica, il convegno è stato presieduto dai ginecologi Paolo Volpe e Mattia Gentile.
All’evento hanno partecipato esperti nazionali e internazionali, specialisti in ostetricia-ginecologia, neuroradiologia pediatrica, cardiologia pediatrica e genetica.
Nella prima giornata di studi si è parlato delle scansioni ecografiche dello splancnocranio fetale, il complesso osseo che costituisce lo scheletro della faccia; delle anatonie normali e di quelle patologiche.
E ancora di cuore fetale, di torace e addome e di scheletro fetale. Durante gli interventi sono state messe a confronto le anatomie sane e quelle che presentano patologie e ai partecipanti è data la possibilità di conoscere le possibilità e i limiti dei nuovi esami ecografici e delle nuove tecniche di imaging.
Oggi invece l’attenzione degli esperti si è concentrata sulle anomalie della fossa cranica posteriore e sull’approccio diagnostico post natale alle anomalie della fossa cranica. Si è parlato della gravidanza gemellare monocoriale e delle controversie relative al management delle stesse.
Il convegno si è concluso con la sessione dedicata a diagnosi, varianti e indicatori prognostici delle cardiopatie tronco-coronali fetali.