Una commedia tragica, quasi grottesca è Oggi di Arnoldo Foà, splendido novantenne del teatro italiano, che ha portato a Bari il suo spettacolo sabato e domenica presso il teatro Abeliano.
Mentre fuori scendeva la temperatura sul palco del piccolo teatro cittadino andava in scena la vita di Enrico (Foà), giunto all’età della pensione e ritrovatosi estraneo in casa sua.
Interno borghese, elegante ma un pò decadante, senza tempo, quello dipinto dall’attore ferrarese, dove regna sovrana la solitudine dei protagonisti: Enrico ha una moglie (Evelina Nazzari) che lo tradisce da una vita e ne è consapevole, una figlia, Elena (Glenda Cima), che ama un uomo ma sta con un altro e il figlio, Giovanni (Massimiliano Vitullo) anche lui dalla doppia vita sentimentale, sospeso tra la voglia di mollare l’Università e la ricerca di un lavoro ad alto livello.
Enrico si accorge di non essere un punto di riferimento per le persone che ama e per le quali ha vissuto una vita di lavoro e di sacrifici.
Inutile per lui cercare il dialogo con i figli, che lo accusano di non essersi mai interessato a loro: nelle parole di Giovanni è palese la distanza tra padri e figli Ognuno può fare quello che gli pare OGGI, o anche Non si può stare mai tranquilli OGGI.
Questo dramma borghese nasce dalla realtà d’oggi, con una forte critica da parte di Foà dei controvalori come i facili guadagni o la disumanità dell’uomo: il protagonista cerca di far capire ai figli quanto li ama e che è possibile una vita migliore.
Ma è un messaggio per il pubblico, perchè mentre Giovanni e la madre ridacchiano in salotto sulle avventure di Elena, Enrico si toglie la vita, gesto estremo dell’incomprensione e della solitudine.
Chiacchierando con il Maestro nei camerini del Teatro emerge la volontà di Foà di educare i più giovani a guardare alla cultura, al sapere come fonte di miglioramento della personalità e come strada giusta per trovare un lavoro gratificante perchè le cose facili non esistono.
Naturalmente c’è anche un messaggio per le persone mature, chiamate a vivere più tempo con le persone che si amano, per non ritrovarsi un giorno, per molti comunque lontano visto le leggi italiane, pensionati in una famiglia sconosciuta.