Cultura

Foà a Bari con Oggi

Antonella Ardito
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Una commedia tragica, quasi grottesca è Oggi di Arnoldo Foà, splendido novantenne del teatro italiano, che ha portato a Bari il suo spettacolo sabato e domenica presso il teatro Abeliano.

Mentre fuori scendeva la temperatura sul palco del piccolo teatro cittadino andava in scena la vita di Enrico (Foà), giunto all’età della pensione e ritrovatosi estraneo in casa sua.

Interno borghese, elegante ma un pò decadante, senza tempo, quello dipinto dall’attore ferrarese, dove regna sovrana la solitudine dei protagonisti: Enrico ha una moglie (Evelina Nazzari) che lo tradisce da una vita e ne è consapevole, una figlia, Elena (Glenda Cima), che ama un uomo ma sta con un altro e il figlio, Giovanni (Massimiliano Vitullo) anche lui dalla doppia vita sentimentale, sospeso tra la voglia di mollare l’Università e la ricerca di un lavoro ad alto livello.

Enrico si accorge di non essere un punto di riferimento per le persone che ama e per le quali ha vissuto una vita di lavoro e di sacrifici.

Inutile per lui cercare il dialogo con i figli, che lo accusano di non essersi mai interessato a loro: nelle parole di Giovanni è palese la distanza tra padri e figli Ognuno può fare quello che gli pare OGGI, o anche Non si può stare mai tranquilli OGGI.

Questo dramma borghese nasce dalla realtà d’oggi, con una forte critica da parte di Foà dei controvalori come i facili guadagni o la disumanità dell’uomo: il protagonista cerca di far capire ai figli quanto li ama e che è possibile una vita migliore.

Ma è un messaggio per il pubblico, perchè mentre Giovanni e la madre ridacchiano in salotto sulle avventure di Elena, Enrico si toglie la vita, gesto estremo dell’incomprensione e della solitudine.

Chiacchierando con il Maestro nei camerini del Teatro emerge la volontà di Foà di educare i più giovani a guardare alla cultura, al sapere come fonte di miglioramento della personalità e come strada giusta per trovare un lavoro gratificante perchè le cose facili non esistono.

Naturalmente c’è anche un messaggio per le persone mature, chiamate a vivere più tempo con le persone che si amano, per non ritrovarsi un giorno, per molti comunque lontano visto le leggi italiane, pensionati in una famiglia sconosciuta.

martedì 22 Novembre 2005

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