Cultura

Travaglio presenta a Bari il libro “Intoccabili”

Leonardo Todisco
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Ieri pomeriggio alle 18:30 alla libreria Laterza di Bari il giornalista Marco Travaglio ha presentato il suo ultimo libro, "Intoccabili" (Rizzoli), scritto in collaborazione con Saverio Lodato. E’ intervenuto all’incontro Domenico Castellaneta, giornalista anch’egli, che ha intervistato lo scrittore e ha svolto anche il ruolo di moderatore quando i numerosi partecipanti hanno cominciato a intervenire rivolgendo domande all’autore.

Travaglio nel libro racconta in modo molto particolareggiato di rapporti tra mafia e classe politica, narrando una storia che ha per protagonisti Falcone, Borsellino, Caselli, che parla dei processi di Andreotti, Dell’Utri e Mori e di molti altri fatti che fanno ormai parte di un’altra storia, quella dell’Italia.
Secondo lo scrittore purtroppo di queste cose in televisione si parla molto poco, quasi per niente, mentre la gente avrebbe bisogno di venire a conoscenza dei fatti raccontati nel libro, spesso trascurati dai mezzi di comunicazione di massa.

Tuttavia l’autore per se non prende nessun merito particolare, anzi conferma al pubblico che tutto quello che ha scritto nel suo libro è a disposizione di chiunque nelle sentenze prodotte dai processi di questi anni: basta la volontà e il tempo di leggerle. Il  lavoro di Travaglio e Lodato sta nella ricerca dei fatti tra i documenti e le sentenze dei processi, e ai due scrittori va dato il merito di averli presentati  in modo semplice e accessibile a tutti, dando ai lettori importanti istruzioni per orientarsi tra questa mole di informazioni sulla cronaca italiana.
Travaglio descrive ad esempio il primo capitolo, "Cent’anni di solitudini", come una utile sintesi per chi si avvicina per la prima volta a questi temi, e racconta le storie di quanti si sono opposti alla mafia in questi cento anni.

Intervistato poi da Castellaneta a riguardo della sua presunta faziosità, Travaglio risponde che un giornalista dovrebbe essere giudicato in base alla verità di ciò che dice, e non sull’opportunità di dirlo o di tacere: "A noi interessa solo che ciò che scriviamo sia vero".
Provocato ancora a proposito della visione pessimistica che traspare dalle pagine del libro, Travaglio risponde che attualmente dell’Italia gli piacciono il mare, le montagne, i monumenti e poco altro, ma che si ritiene ottimista nei tempi medi, coltivando la speranza che la situazione di cui parla nel suo libro possa migliorare in un futuro non troppo lontano.

venerdì 18 Novembre 2005

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