Abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e falsità ideologica.
Queste le accuse rivolte ad un amministratore comunale di Modugno e un imprenditore, denunciati a piede libero dalla Guardia di finanza di Bari.
I reati sono stati commessi durante la gara di appalto per la gestione delle piscine comunali di Modugno il 21 agosto 2003.
La gara allora fu vinta dall’associazione temporanea di imprese composta da una società di Martina Franca, che si occupò della gestione delle piscine, da una di Bari, che invece gestì la parte relativa agli impianti, e da un’altra, sempre barese, che aveva la responsabilità della manutenzione del verde e della pulizia dell’impianto.
Contro la decisione relativa all’aggiudicazione fu presentato ricorso al Tar da un’azienda di Modugno.
Durante l’iter processuale il ricorso fu respinto in primo grado, mentre in secondo grado il Consiglio di Stato stabilì che la gestione dell’impianto spettava alla società ricorrente, in quanto l’associazione temporanea d’imprese vincitrice non era iscritta alla Federazione italiana nuoto, presupposto necessario richiesto dal bando di gara.