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Ricerche petrolifere, i No Triv: «Presto con il referendum, senza passi indietro»

La Redazione
Le consultazioni devono essere approvate entro il 30 settembre. Gli attivisti non abbassano la guardia e rilanciano: venerdì incontro interregionale in Fiera
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Prende sempre più forma la possibilità di referendum abrogativi contro le concessioni per le ricerche petrolifere in Adriatico.

Se ne è discusso l'11 settembre a Roma nell’assemblea plenaria della Conferenza dei presidenti dei consigli regionali. «Tutte le regioni – riporta il coordinamento No Trivhanno convenuto all'unanimità sulla necessità di deliberare per i referendum abrogativi dell’art. 35 del Decreto Sviluppo del 2012 e degli artt. 37 e 38 della legge Sblocca Italia».

La consultazione – fanno notare gli attivisti, contrari alle trivellazioni – bloccherebbe tutte le concessioni, a partire dal 2010, entro le 12 miglia marine. Si annullerebbero, inoltre «gli effetti dirompenti delle concessioni per la ricerca di idrocarburi liquidi e gassosi e del gas naturale e delle opere ad esse connesse, eliminando il loro carattere “strategico” ed il titolo concessorio unico, ovvero, la possibilità di trivellare in un solo passaggio subito dopo le prime indagini sotterranee».

I testi dei referendum abrogativi saranno inviati a tutte le regioni. Le consultazioni dovranno essere approvate dai consigli regionali entro il 30 settembre. Un vero e proprio conto alla rovescia, in cui i No Triv "ci mettono la faccia", esortando i consiglieri e amministratori locali a far presto, «senza fare passi indietro».

In Puglia la data del consiglio in cui sarà discusso il ricorso allo strumento referendario sarà decisa domani, nella conferenza dei capigruppo.

I Non Triv nel frattempo non abbassano la guardia e rilanciano. Venerdì 18 si terrà in Fiera del Levante l'attesa manifestazione interregionale (alle 10 all’ingresso Italo-Orientale). «Le rivendicazioni della piattaforma della manifestazione – ricorda il movimento – non si limitano ai referendum, ma constano anche delle richieste alla Regione Puglia di effettuare maggiori controlli sulle acque provenienti dall’invaso del Pertusillo, essendo unico azionista di Aqp Spa, di revocare i permessi rilasciati dalla passata amministrazione all’Eni per l’ampliamento della raffineria di Taranto volta alla lavorazione del grezzo di Tempa Rossa, oltre a chiedere una consultazione transfrontaliera con i paesi che si affacciano sul Mediterraneo».
 

lunedì 14 Settembre 2015

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