Politica

Emiliano e gli Stati Uniti d’Europa

La Redazione
lL presidente della Regione ieri a un incontro organizzato da Fratelli d'Italia
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«Oggi parleremo del progetto di autonomia rafforzata della regione
Puglia ai sensi dell’articolo 116, comma 3, della Costituzione. È
importante parlare anche con l’opposizione di questo argomento. Perché
la procedura prevede un ampio consenso. Non riteniamo necessario fare un
referendum, come in Veneto e Lombardia, ma pensiamo che un ampio
dibattito, anche l’applicazione della nuova legge sulla partecipazione,
possa essere utile per individuare le materie e le modalità attraverso
le quali strutturare questa autonomia rafforzata della regione Puglia
».

È quanto dichiarato ieri dal presidente della Regione Puglia e leader di Fronte democratico (Pd) Michele Emiliano, giungendo a “Visto da Sud”, incontro organizzato dai Fratelli d’Italia all’Hotel Palace di Bari.

«L’epoca degli stati nazionali è in declino – sostiene il presidente della Regione -. Purtroppo dividono
l’Europa anziché costruire gli Stati Uniti d’Europa. Non riescono ad
avere un fisco comune, ad avere regole sul lavoro comuni, non hanno una
scuola e una università comune, non riescono a regolare le professioni
in modo comune, non hanno un esercito comune, non hanno neanche una
politica estera comune. Viceversa, gli Stati Uniti d’Europa, con
l’elezione del parlamento che poi esprime il governo europeo, e l’Europa
delle regioni potrebbe dare contemporaneamente un’impostazione generale
a un paese da 500 milioni di persone ed anche un’attenzione ai problemi
locali
».

«È lo stato nazionale che è in crisi. Meno male che il progetto di riforma costituzionale è stato sventato, perché era antistorico: costruiva uno stato nazionale accentrato, neonapoleonico, del tutto superfluo rispetto al progetto degli Stati Uniti d’Europa. D’altra parte o l’Europa diventa una vera e propria nazione che si confronti con gli Stati Uniti, la Federazione Russa, la Cina, con l’india o non è più possibile che singoli stati da pochi milioni di persone debbano reggere la concorrenza di macroaree dalla potenza economica straordinaria, dalle risorse economiche impressionanti. L’Europa può ritornare a essere il continente della gioventù e del futuro se costruiremo questo processo».

domenica 15 Ottobre 2017

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