«Il 25 aprile è la data che
segna il discrimine tra gli orrori della guerra, della barbarie nazifascista e
quello che c’è stato dopo: una storia di democrazia, di diritti civili e di
libertà. La storia di un popolo che ha saputo ricostruire un paese stremato
dalla violenza della guerra civile, affidandosi ai capisaldi di una delle costituzioni più belle del mondo».
Queste le parole del sindaco di Bari, Antonio Decaro, durante le celebrazioni del 25 aprile, festa delle Liberazione d’Italia dal nazismo e dal fascismo.
«Oggi, a Bari come in tante
altre città italiane – ha aggiunto nella cerimonia al Sacrario dei Caduti d’oltemare -, ricordiamo il sacrificio di decine di migliaia di
italiani animati dal fervore delle idee e da una passione civile che li ha
portati a mettere a repentaglio la propria stessa vita per affermare i valori
di libertà, di giustizia e di democrazia. E nel farlo, ricordiamo orgogliosi il
ruolo che questa città ha svolto nella storia di liberazione nazionale».
Nel discorso del sindaco, il ricordo dei caduti della strage di via
Nicolò dell’Arca, del generale Bellomo, di Michele
Romito e dei ragazzi di Bari Vecchia che si opposero all’avanzata di una
colonna di carri armati tedeschi e salvarono il porto. Senza dimenticare il ruolo di Radio Bari, la prima voce libera e autonoma dell’Europa continentale e i lavori del primo Congresso dei comitati di liberazione nazionale, tenuti proprio nel capoluogo pugliese, nel Teatro Piccinni.