Cronaca

Esplosione nella fabbrica di fuochi ‘Bruscella’: socio superstite condannato a quattro anni

La Redazione
Antonio Bruscella ha proposto il patteggiamento, accolto questa mattina dal gup Francesco Mattiace
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Quattro anni di reclusione per Antonio Bruscella, unico socio superstite dell’esplosione nella fabbrica di fuochi d’artificio di Modugno del luglio del 2015.

Tra le vittime dell’esplosione ci furono Vincenzo e Michele Bruscella, rispettivamente fratello e nipote di Antonio e con lui titolari della fabbrica.

Le altre vittime furono il cognato Vincenzo Armenise, il cugino Michele Pellicani, lo studente 20enne di Napoli Riccardo Postiglione, gli amici e collaboratori Giuseppe Pellegrino e Vincenzo Di Chirico e gli operai Banga Harbaajan, Nigah Kumar e Merja Saimir.

Bruscella, imputato per i reati di disastro colposo, violazioni di numerose norme relative alla sicurezza sul lavoro, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose, ha proposto il patteggiamento, accolto questa mattina dal gup Francesco Mattiace.

Nel procedimento erano costituite parti civili più di trenta persone, tra mogli, figli e genitori delle vittime.

Secondo le indagini coordinate dai pm Grazia Errede e Domenico Minardi, a causare l’esplosione furono una eccessiva quantità di polvere da sparo e l’utilizzo di utensili non idonei a tagliare sostanze esplodenti.

Accertate anche numerose violazioni alle norme sulla sicurezza, come il mancato utilizzo di indumenti ignifughi.

venerdì 18 Gennaio 2019

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