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«Vogliamo una città concretamente aperta e solidale, senza frontiere»

La Redazione
Le associazioni in prima fila per la tutela dei diritti umani hanno chiesto un incontro al sindaco per l'iscrizione anagrafica per i senza dimora e per l'avvio di un censimento di immobili in disuso
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A seguito della diffusione della Lettera / Appello “Per una città aperta e solidale, senza frontiere”, che ha permesso la raccolta di centinaia di firme, durante l’Assemblea tenutasi il 17 febbraio scorso a Villa Roth e durante la giornata di mobilitazione dell’8 marzo, le organizzazioni della città in campo per la difesa dei diritti umani hanno deciso di chiedere formalmente un incontro col Sindaco di Bari e gli assessori competenti, affinché le istanze avanzate nella Lettera siamo prese in considerazione e pienamente applicate.

«Come associazioni, comitati e singole persone, native e migranti – si legge in una nota -, che ogni giorno costruiscono esperienze mutualistiche e culturali, di supporto legale e scuole di lingue, attività artigianali e di autoproduzioni – si legge in una nota -, abbiamo provveduto, a protocollare la richiesta di incontro in cui:

chiediamo:

  1. La piena applicazione della delibera comunale per l’iscrizione anagrafica delle persone senza dimora, inclusi i cittadini e le cittadine stranieri/e in possesso di permesso di soggiorno provvisorio rilasciato ai e alle migranti richiedenti asilo.
  2. L’avvio di un censimento di tutti gli immobili in disuso di proprietà pubblica sul territorio, affinché si possa garantire la residenza, il diritto all’abitare e i diritti di base alla persona».

Ecco il testo della lettera/appello

Siamo alcune delle tante associazioni e collettivi composte da persone migranti e native, che ogni giorno nella città da Lei amministrata costruiscono e vivono molteplici esperienze mutualistiche e culturali, di supporto legale e scuole di lingua, attività artigianali e di autoproduzione. Si tratta di pratiche solidali, che intrecciano le più variegate problematiche e criticità legate ai flussi migratori, che sostengono vertenze e rivendicazioni per ottenere diritti sociali e civili per tutta la cittadinanza, a prescindere dalla nazione di provenienza, dall’orientamento religioso e sessuale, dal colore della pelle e dallo status giuridico.

Lo scorso ottobre è entrato in vigore il Decreto Legge n. 113 (convertito con modificazioni nella legge 1 dicembre 2018, n. 132), disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale, immigrazione e sicurezza: una combinazione di misure legislative che, tra le altre, abbattono i diritti di difesa e le garanzie in materia di libertà personale, prevedono il prolungamento dei tempi di trattenimento nei Cpr (Centri per il rimpatrio) e l’apertura di numerosi centri di detenzione, cancellano la protezione umanitaria, escludono dal registro dell’anagrafe i e le richiedenti asilo, espellono persone richiedenti asilo dai percorsi di inclusione già avviati restringendo il sistema di accoglienza, privano i e le migranti dei diritti basilari e del permesso di soggiorno, costringendoli all’irregolarità, e quindi a sopravvivere per strada, ad utilizzare rifugi occasionali. Persone sempre più fragili socialmente, più vulnerabili, più ricattabili e più esposti al rischio di diventare corpi e forza lavoro da sfruttare.
In questi mesi non siamo rimasti indifferenti ed in silenzio. Abbiamo continuato a denunciare pubblicamente gli effetti negativi della Legge sulle condizioni di vita delle persone migranti. Continueremo la battaglia per noi centrale che siamo chiamati a sostenere, ovvero quella volta all’abrogazione dell’intero impianto normativo del cosiddetto D.L. Salvini, attraverso la sua delegittimazione giuridica (l’incostituzionalità), ma anche sociale e politica.
Nel frattempo, però, c’è l’esigenza immediata di supportare e salvaguardare la possibilità di un’accoglienza dignitosa. E’ urgente poter garantire l’accesso ai diritti elementari e alle tutele minime alle persone.
Sulla scia della presa di parola da parte di diversi sindaci sulle criticità di alcuni punti nevralgici della Legge e in funzione di quanto qui sinteticamente descritto, Le chiediamo di intervenire immediatamente per:

  1. rendere operativa la già esistente Delibera della Giunta comunale del 1^ novembre 2018 che detta le Linee di indirizzo per l’iscrizione anagrafica delle persone senza fissa dimora e senza tetto. L’obiettivo è quello di non privare i cittadini stranieri in possesso di permesso di soggiorno provvisorio rilasciato ai migranti richiedenti asilo, ai sensi dell’art. 4 comma 1 del d.lvo 142/15, della possibilità di essere inseriti nello schedario della popolazione temporanea, previsto dall’art. 32 del d.p.r. 223/1989, quale minima misura di tutela dei loro diritti fondamentali, con la possibilità di individuare un indirizzo presso una qualsiasi sede comunale che possa essere valido anche ai fini della richiesta di permesso di soggiorno.

Come dichiarato lo scorso 1^ novembre dagli Assessori competenti l’obiettivo del provvedimento è regolamentare la concessione di residenza anagrafica e il diritto alla salute, oltre che garantire l’accesso a tutti i servizi di assistenza socio sanitaria e ai programmi di inclusione socio lavorativa che l’amministrazione sta mettendo in campo.

  1. avviare un censimento di tutti gli immobili in disuso di proprietà pubblica sul territorio comunale affinché si possa ulteriormente garantire la residenza e favorire il diritto all’uguaglianza formale e sostanziale. Il restringimento del sistema di accoglienza previsto dalla Legge suddetta, la mancanza di una dimora stabile, la privazione dei diritti di base riduce a maggiore marginalità e irregolarità tutte quelle persone già a disagio.

L’assegnazione diretta di un’abitazione, seguendo le esperienze virtuose in autogestione già presenti in città, permetterebbe maggiore possibilità di regolarizzazione e avvio di percorsi di inclusione socio-lavorativa, funzionale a rendere Bari una città aperta e senza frontiere, una città solidale e sorridente!

Firme (aggiornate al 10 marzo 2019):

Scuola Penny Wirton, Bari; Villa Roth, casa autogestita / Sportello Fuorimercato; Convochiamoci per Bari; Gruppo Lavoro Rifugiati; Associazione Rita Atria, Bari; Solidaria Aps; Masseria dei Monelli / Ortocircuito; Gep (Gruppo Educhiamoci alla Pace – Bari); Coordinamento No Triv – Terra di Bari; APS Meticcia – Lecce; Parrocchia san Sabino – Bari; Diritti a Sud – Nardò; Associazione AWMR Italia – Donne della regione Mediterranea, Lecce; Piazza del Baratto Bari; Link Bari – Sindacato studentesco universitario; Fa’ – Fiera delle Autoproduzioni Conversano; Associazione e circolo Arci “Zona Franka”; Arci Comitato Territoriale di Bari; Non solo marange collettivo di mutuo soccorso e cassa di resistenza; Associazione Periplo Onlus ets; Cobas scuola Bari; Bread&Roses, spazio di mutuo soccorso – Bari; La Scatola Blu – Bari; Associazione EUGEMA Onlus; Circolo Arci Nardò Centrale; Consulta Ambiente del Comune di Bari; Ass. Culturale Bachi da Setola, Polignano a Mare (Bari); Cooperativa Tracceverdi – Bari; associazione Mixed Lgbti – Bari; Riff Raff Salerno. Chiara Marangio, Manlio Epifania, Davide Amato, Carlotta Nonnis Marzano, Gianpaolo Petrucci, Rosalina Ammaturo, Nico Marzulli: volontario per i senza fissa dimora della stazione di Bari, Rosanna Rizzi, Enrica Gambardella, Rocco Capobianco, Saverio Fanfulla – Bari, Marilisa Picca, Rosa Maria Ciritella: docente di Lettere ed italiano L2 ad immigrati, Angelo Cassano, Ennio Romolo Epifania, Saverio Maurelli, Cinzia Elia, Sergio Falcone – poeta, Dario Mr Bogo; Luigi Morleo, Angela Donatella Rega – Monopoli, Rosa Vaglio, Anna Robles Milella, Antonella De Luce, Viviana Guarini, Giorgia Pascoschi, Roberto Renzoni, Fabio De Leonardis – insegnante – Shenzhen (Repubblica Popolare Cinese), Carmen Pisanello, Roxana Cacucciolo, Marco Chiricallo, Gianpietro Occhiofino – giornalista – Bari, Carla Romito, Anna Maria Savoia, Marida Leuzzi – Bari, Annalisa Cisaria, Gabriella Tripaldi, Abu Moro – Bari, Dabre Oumarou – Bari, Gianni De Giglio – Bari, Luca De Tullio, Marilisa Nanna, Caterina Pinto, Annalisa Sciacqua – Bari, Claudia Ippolito, Claudia Ippolito, Lucia Marano, Silvia Muci, Elda Perlino, Joana Grasso, Nicola Pantaleo, Presidente comunità evangelica battista, Samuele Russo, Tiziana Drago, Maria Luisa Lia, Francesca Santoro, Bruna Martano, Angela Tosto, Francesco Ammaturo, Antonio Scardigno, Giusi Giannelli, Susanna Baldi, Roberto Tisbo, Caterina Contegiacomo – Taranto, Teodora Altomare, Graziana De Napoli, Federico Cuscito, Pia Cuscito, Alessandra Cioce, Maria Pastore, Angelo Amoroso d’Aragona, Nicola Nannavecchia.

martedì 19 Marzo 2019

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