Sono stati condannati a pene comprese tra i sei anni e 8 mesi e i tre anni di reclusione cinque pregiudicati a processo per usura ed estorsione
con l’aggravante mafiosa.
La sentenza è stata emessa dal gup del
Tribunale di Bari, Annachiara Mastrorilli, al termine di un processo con
rito abbrevviato.
I cinque soggetti, ritenuti vicini al clan Strisciuglio, avrebbero costretto due imprenditori baresi a pagare interessi fino al 730% annuo.
Le indagini condotte dai carabinieri e coordinate dal pm della Dda
Lidia Giorgio, hanno messo in luce come, a partire dal 2012, cominciando
con piccole somme da restituire entro il mese, i cinque sarebbero
arrivati poi a raddoppiare le cifre in modo da ottenere, a fronte di
prestiti di qualche decina di migliaia di euro, anche 800 euro al giorno
di interessi.
Dai gestori di un bar di Santo Sprito, ad esempio,
avrebbero ottenuto la somma di oltre mezzo milione di euro.
Sono stati condannati Vito Pascale alla pena di 6 anni e 8 mesi di
reclusione, Onofrio Caldarulo a 4 anni e 6 mesi, Maurizio Maino e
Giovanni Valentino a 4 anni e Andrea Maisto a 3 anni di reclusione.
Gli
imprenditori, costituisi parte civile, hanno ottenuto il risarcimento
dei danni da quantificarsi in separato giudizio civile.