In collaborazione con Chescelta.it

Imprese: aumentano le startup innovative in Italia

Imprese: aumentano le startup innovative in Italia
Startup: un termine e realtà che fino a pochi anni fa non era di uso così comune e in rapida espansione come avviene adesso nel nostro Paese e nel resto del mondo
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Startup: un termine e realtà che fino a pochi anni fa non era di uso così comune e in rapida espansione come avviene adesso nel nostro Paese e nel resto del mondo.

Le startup, soprattutto le così denominate innovative, non hanno subito il colpo della Pandemia, ma anzi sono riuscite a farne un punto di forza per crescere e dare lavoro, oltre a mettere in atto idee nuove ad alta performance e a stimolare lo spirito di iniziativa di futuri imprenditori.

Nell’epoca attuale in cui bisogna sempre correre e stare al passo coi tempi, le startup innovative sono viste dai diversi Governi come una fonte di crescita economica, tecnologica e di innovazione che rende il singolo Paese sempre più competitivo nell’ambito del mercato in cui opera la startup.

Per tali motivi, soprattutto tra i giovani, creare o far parte di una realtà tale ha come obiettivo non solo il successo e il guadagno, ma anche saper fare la differenza nel proprio settore e mettere sul mercato un qualcosa di nuovo ed unico.

I dati degli ultimi anni sono molto incoraggianti, con un aumento consistente della produzione di 35, 3 % e che vede la regione Lombardia in cima alla classifica dei luoghi di maggior espansione di startup, seguita dal Lazio e dalla Campania.

Cos’è una startup innovativa e cosa serve per costituirla

Innanzitutto bisogna specificare cosa si intende per startup innovativa, ossia una qualsiasi forma di società di capitali che abbia come fattori rilevanti la scalabilità e l’innovazione a forte impatto (ossia offrire un prodotto o un servizio che non esisteva prima).

Esistono ovviamente dei requisiti fondamentali che deve avere per poter essere registrata così e in primis deve essere costituita da non più di 5 anni, avere sede in Italia (anche se registrata in altro Paese Europeo, ma con sede operativa nel nostro Paese) e avere un valore complessivo annuo inferiore a 5 milioni di euro.

A questo si aggiunge il fatto che non deve avere sul mercato regolamentato quote o azioni del capitale, non distribuire utile e soprattutto non essersi formata come risultato di una scissione o fusione di precedenti società.

Come aprire una startup

Il primo step da seguire è recarsi da un notaio per l’apertura quindi della società, che sarà quindi una SRLS (ossia società a responsabilità limitata semplificata): le spese da sostenere oltre a quelle notarili, saranno anche quelle di imposte di registro e di bollo e per tutti gli oneri fiscali e tributari ci si dovrà affidare ad un commercialista per le regolari dichiarazioni di reddito.

Inoltre è necessario aprire un conto per la propria attività, in modo da gestire tutti i pagamenti. A questo proposito, per individuare facilmente il conto corrente per Startup più adatto alle proprie necessità, è possibile affidarsi a portali specializzati come, ad esempio Chescelta.it, in cui è possibile confrontare tutte le migliori soluzioni attualmente disponibili sul mercato grazie a guide e approfondimenti dedicati. Si tratta di un modo semplice e veloce per capire quale sia il servizio più idoneo a seconda di quanto desiderato.

Un conto corrente va infatti scelto tenendo conto delle proprie esigenze e disponibilità di budget (vanno calcolate le spese annuali di tenuta conto e dell’eventuale Pos). Ne esistono infatti di diverse tipologie proprio per soddisfare le richieste e le necessità di ciascuna azienda.

Inoltre, ovviamente bisogna anche aver registrato il brevetto del modello innovativo o invenzione che si vende ed avere una politica interna in cui esperti del settore si impegnano a lavorare insieme per accrescere lo sviluppo di tale idea.

Se si hanno tutti questi requisiti, allora ci si può definire a tutti gli effetti una startup innovativa e registrarsi coma tale e seguire le specifiche norme ed agevolazioni riservate a questo tipo di società. Una volta che si è deciso di aprire una startup, bisogna seguire delle procedure legali e fiscali per renderla ufficiale a tutti gli effetti.

Agevolazioni fiscali per startup innovative

La prima cosa da dire è che nella fase inziale è fondamentale trovare fondi ed investimenti per la propria idea di start up innovativa e questo lo si può fare tramite vari metodi.
Dalla semplice condivisione di fondi da parte dei soci, al crowdfunding (una raccolta fondi) fino agli incubatori di startup (realtà molto attiva) fino alle Venture Capital, che in genere investono dopo aver già superato una fase di avviamento della startup e visto il suo reale potenziale.

Ma di sicuro le startup innovative possono usufruire di agevolazioni tale che possono rendere il processo più facile e snello, invogliando quindi non solo la costituzione di essa ma anche da parte di investitori, di usare i propri capitali per rendere viva una tale società.

Da come si evince dai decreti emessi dal Governo Italiano a sostegno per le startup, quest’ultime possono beneficiare del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, che aiuta quindi ad ottenere dei prestiti bancari in modo diretto e gratuito in modo rapido e semplice. Esso arriva a coprire fino all’ 80 % del credito che viene erogato dalla banca e può avere un massimale pari a 2,5 milioni di euro.

Inoltre, le startup innovative che usufruiscono di questo fondo, sono esonerate dal pagare le imposte di cui si era parlato prima, ossia di imposta di bollo e di segreteria: tutte queste agevolazioni hanno durata massima di 5 anni.

Le startup devono seguire determinate regolamentazioni come ad esempio per i contratti di lavoro a tempo determinato, ossia non possono superare i 24 mesi di durata, ma nell’arco di questo tempo possono essere rinnovati più volte o essere contratti di brevi periodi di tempo.

In caso di fallimento, entra in gioco la così denominata FAIL FAST, ossia una serie di procedure che sono totalmente diverse da quelle della legge fallimentare, in modo da poter avere accesso alle disposizioni che possono permettere di ricevere un aiuto in caso di sovra indebitamento: in pratica la startup va incontro ad una sorta di “non fallimento”.

Inoltre, bisogna ricordare che dal 1 gennaio 2017 per tutti coloro che investono capitali di rischio proprio nelle startup innovative hanno diritto importanti sgravi fiscali, di entità maggiore rispetto ai precedenti; nello specifico se si tratta di persone fisiche ammonta al 30 % dell’importo di denaro che si è investito con un massimale di 1 milione di euro mentre nel caso di persone giuridiche, la deduzione è sempre del 30 %ma con un importo massimo di1.8 milione di euro.

Tutto questo aiuta e sprona gli investitori a utilizzare ingenti somme di denaro per finanziare le startup ma soprattutto per favorire questo settore innovativo dell’economia, sempre più in espansione e sempre più all’avanguardia che di sicuro vedrà i propri numeri e fatturati crescere in modo esponenziale.

venerdì 24 Giugno 2022

(modifica il 5 Luglio 2022, 18:38)

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