Politica

Emiliano e il Drago

Fortunata Dell'Orzo
Il viaggio a Mosca del Sindaco e la sua delegazione di "volontari non pagati" ha portato, a dire del primo cittadino, straordinari frutti. Una collaborazione che è destinata a durare, in cui il Santo
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Emiliano non ha dubbi: per quanto breve, il suo viaggio a Mosca accompagnato da pochi e fidati collaboratori, non è stato tempo perso: "siamo stati ricevuti dal Sindaco di Mosca e non è proprio un fatto comune e frequente, specie per Bari, mai prima d’ora accreditata così ad alto livello nel cuore della realtà russa."

Il suo lungo incontro con la stampa è un racconto preciso e puntuale di questo viaggio e di questi incontri. Nel cuore del freddo moscovita, Emiliano trova un calore fatto di cortese interessamento e cordiale consapevolezza per la realtà barese. I russi sono interessati a costruire con Bari un rapporto duraturo e affidabile, intrecciato non solo attorno agli affari ma anche sulla storia che da secoli, in nome di San Nicola, condanna quasi le due città a vedersi e a sentirsi in una prospettiva futura comune.

Una visita peraltro costruita e gestita in perfetta sintonia con il Ministero degli Esteri, vista la presenza dell’ambasciatore italiano a Mosca e che, pur in assenza del venerabile Patriarca di Mosca, ha visto un primo abboccamento fra Padre Bova, rettore di San Nicola e la chiesa russa, quella così chiusa e ostica, quell’ortodossia che ha negato a Papa Woityla la gioia di essere il primo in Russia dai tempi dello scisma.

Non solo impresa, dunque, e non solo religiosità: l’idea forte è quella di una riqualificazione generale della città, un ripensamento che dia fiato e luce a quel Piano Strategico per Bari che dovrebbe rifondarne le sorti, esaltandone le profonde vocazioni e proiettandola, anche geograficamente, verso un futuro in cui le radici sono fondamentali quanto i germogli..

San Nicola diventa così l’archetipo di questa palingenesi urbana. Le sue ossa, dice la storia, sbarcarono proprio a ridosso di quella costa sud, deturpata dalla follia speculativa di Punta Perotti e da decenni di incuria, incipriata dalle inutili e pericolose strutture (perchè inquinate dall’amianto) di Pane e Pomodoro e Torre Quetta, il fumo negli occhi dato ai baresi di bocca buona e coscienza assopita tanto cari alla maggioranza di centro destra.

Per cui la riqualificazione profonda e definitiva di quel lungomare diventa il segno concreto di questa Nuova Bari: giù Punta Perotti intanto. E su questo dubbi non ci sono nè vi possono essere. E poi un atto di  riconsacrazione laica di quel pezzo di costa con un progetto  urbanistico e sociale che guardi davvero a oriente: edifici per la religiosità, per l’accoglienza e la cultura. Una sorta di innesto che di là sia in grado di ridare vita ad una città azzannata dalla peggiore crisi economica degli  utlimi anni.

Una città, dice Emiliano, sotto il fetido alito di un drago che l’ha imbruttita. immobilizzata, incarognita nelle beghe di basso profilo, sottranedola ad un ruolo internazionale che pure le apparteneva e che comunque essa ha nel suo codice genetico.

Un drago, ha notato il Sindaco, che almeno come iconografia è presente anche nel simbolo di Mosca dove un vittorioso San Giorgio, uccide la bestia malvagia trafiggendola a morte. Un drago che simbolicamente affligge ancora Mosca, città tumultuosa alle prese con uno sviluppo economico travolgente, vaste sacche di povertà e bisogno, criminalità  organizzata estremamente evoluta.

"Abbiamo invitato il sindaco di Mosca a venire a Bari e lui ci ha risposto che verrà quando potrà lavorare insieme a noi a questo Piano Strategico. Non credo potessimo ricevere risposta più indicativa che questo viaggio non solo non è stato inutile ma è ricco di premesse e di promesse".

Presto, a detta del sindaco, una delegazione di imprenditori baresi, soprattutto legati all settore edile, si recherà a Mosca su precisa richiesta della municipalità russa, per avviare una partnership per la riqualificazione e il restauro degli edifici storici moscoviti e un restyling delle case popolari che, a Mosca come ovunque, segnano chiazze di brutto in quella splendida e storica capitale.

Il drago, forse, ha inziato a vedere il profilo della propria fine. A Bari e a Mosca.

giovedì 2 Febbraio 2006

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