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Bari stesa al sole dall’ex Sirenetta

Antonella Ardito
Dove furono di scena Mina e Carosone: da qui parte un progetto di riqualificazione del fronte mare
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Sole in città? Tintarella low cost?
Pane e Pomodoro e Torre Quetta sono stati il boccone indigesto che ha rovinato la passata estate dei baresi, costretti ad emigrare lontano per godere di qualche ora di mare nella calura estiva che impera sul capoluogo da giugno fino  a settembre inoltrato.

Tra amianto e sversamenti della fogna bianca le due spiagge cittadine sono ormai off limits ma stamane l’Assessore ai Lavori Pubblici Simonetta Lorusso e il vice sindaco Emanuele Martinelli  hanno illustrato il progetto di recupero delle aree demaniali a sud della città comprese tra il lungomare Di Cagno Abbrescia e Via Alfredo Giovine.
Sui cinque kilometri che vanno da Torre Quetta fino a San Giorgio nove aree del demanio saranno delimitate da muretti in pietra e rese accessibili ai disabili con appositi scivoli a mare. Da domani la consegna dei primi cinque cantieri: trecento giorni per ultimare i lavori (gennaio 2007) ma per giugno l’area dell’ex ristorante La Sirenetta potra già essere utilizzata per prendere il sole su graniglie di fiume e all’ombra della Tamarix Gallica.
Queste prime cinque aree di intervento coprono un fronte costa di due kilometri e un’area di diecimila metri quadrati: ad occuparsi dei lavori la ditta Coestra di Carbonara per una spesa di seicentomila euro provenienti da finanziamenti comunali.

"Non faremo le spiagge" dichiara la Lorusso "ma aree di sosta per i veicoli, recintate in maniera appropriata e delle scale per raggiungere il mare.
Sono stati effettuati dei controlli per rilevare eventuali presenze di amianto ma così non è stato."
Martinelli invece mette l’accento sulle proprietà  private che si interpongono tra le aree demaniali: "Ai proprietari chiederemo di avere qualle aree in cessione altrimenti dovremo operare con gli espropri."

E dopo il lungomare sud si pensa già al progetto con il Politecnico per la riqualificazione dell’area nord di Fesca e San Girolamo.

martedì 21 Marzo 2006

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