Politica

Scenari apocalittici e integrati

Fortunata Dell'Orzo
Fini prima firma per il referendum, poi si schiera al primo fischio del Boss
9 commenti 21705

Non era mai successo che un Presidente della Repubblica restasse tanto inascoltato e risultasse, di fatto, del tutto irrilevante rispetto al quadro complessivo del paese: Napolitano ha fatto il semplice notaio di una crisi sulla quale molti soggetti lavoravano già da tempo, ognuno per scopi e interessi che nulla hanno a che fare con il bene comune.

E inascoltato è rimasto di fatto il Paese stesso: per lo meno quella minoranza che oggi si occupa ancora di politica e non si limita a dire stronzate al bar, prendendo il caffè. Quella parte che segue la politica in modo continuativo e serio, ricordandosi del vecchio adagio (la cui paternità e attribuita ad almeno una mezza dozzina di grandi fra cui, cito i due estremi, Lenin e Galbraith) che ammonisce ad interessarsi di politica prima che la politica si interessi di noi.

La gente meno rintronata dalla crisi e dal sistema mediatico RAI-Mediaset, infatti, era preoccupata che si andasse di nuovo a votare con questo indecente ed incostituzionale sistema per il quale, Fini in testa che poi ha subitamente adeguato le sue frequenze su quelle del Capo, si è chiesto un referendum che ne abrogasse le contraddizioni più evidenti e pericolose.

Ed è davvero strano che uno che usa i sondaggi come i fazzolettini di carta (o la carta igienica, a seconda delle circostanze) come Berlusconi, sempre pronto a vibrare all’unisono con quella che lui ritiene essere “la piazza” (quando non agita il fantasma eversivo delle marce su Roma), abbia questa volta ignorato il grido di dolore che d’ogni lato si levava fino a lui e si sia fiondato a corna unite (come un ariete, intendo) sullo scioglimento anticipato delle Camere, senza riformare un sistema che lungi dal rendere governabile il paese, ha reso impossibile la vita di Prodi in Senato e reso fondamentale per la sua caduta un soggetto come Mastella e la sua cricca (….reminiscenze di radio Tirana….).

La complessità della situazione si misura anche dal silenzio assordante dei principali politologi italiani: sui quotidiani più autorevoli gli ancor più autorevoli colleghi esperti delle secrete cose italiane o tacciono o pigolano timide geremiadi di riprovazione: soprattutto nei confronti della Sinistra, dimenticando che a far cadere Prodi è stato Mastella e non Diliberto. E persino uno tostissimo (e bravissimo) come Ezio Mauro che dirige Repubblica all’ombra ormai un po’ diafana del grande Eugenio Scalfari, può solo chiedersi in cosa potrà consistere il cambiamento e la novità della prossima legislatura: e cita persino l’antipolitica dei grilli e dei cipponi (giusto per dare un tocco locale al globale) come risposta alla voglia di cambiamento che esala come un fuoco fatuo da tutto il corpo semiputrescente dell’Italia.

Eppure, alcuni punti fermi li abbiamo:
1. Veltroni ha detto che correrà da solo e “non farà pasticci con la Sinistra”, per cui possiamo affermare con una certa dose di sicurezza che il PD non è un partito di sinistra.
2. Con questa dichiarazione,  Veltroni ha di fatto aperto la strada per un futuro governo con Berlusconi, per la riforma elettorale e qualche riformicchia costituzionale. E l’invito a Silvio di correre da solo anche lui, mi sembra sgomberi ogni dubbio in proposito.
3. La pervicacia con cui Berlusconi ha perseguito lo scioglimento anticipato delle camere e il voto con l’attuale ed anticostituzionale sistema elettorale, rende visibile a chiunque non sia del tutto tufo alle cose politiche che il Centro Destra (che sembrava dissolto all’indomani della nascita del PD) è al contrario forte e attivo ed è sostanzialmente un’alleanza per il potere e per la difesa degli interessi del premier.
4. La sinistra è condannata all’opposizione, chiunque vinca: se vince Berlusconi è ovvio. Meno ovvio, ma reale, se vince Veltroni.
5. In Italia si apre una fase in cui le emergenze sociali, il wellfare, i diritti fondamentali, la laicità dello stato, la pace e l’ecologia intelligente si accingono ad andare all’opposizione per un congruo numero di anni.
6. La temperie della Costituente del 1946, quello straordinario mix che fece nascere la Democrazia in Italia e che si reggeva sulla triplice dimensione liberale, social-comunista e cattolica, è definitivamente tramontata.

giovedì 7 Febbraio 2008

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
9 Commenti
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
zaaz
zaaz
16 anni fa

possibile mai che dobbiamo rassegnarci a tutto questo? Perchè l’Italia non può mai dormire sogni tranquilli? perchè noi elettori scegliamo sempre il peggio?

rasta_man
rasta_man
16 anni fa

Fini. Un uomo coerente:
– 2005-2006: vota l’attuale legge elettorale (la “porcata” di Calderoli)obbediente e servile;
2007: raccoglie le firme per il referendum che modifica la leggere elettorale che lui ha votato;
2008: vuole che si vada a votare con l’attuale legge elettorale rimandando a data da destinarsi il referendum.
Che pena..

SOLOSOLE
SOLOSOLE
16 anni fa

Questa classe politica autoreferenziale ha cancellato due referendum sulla legge elettorale. Decide a tavolino chi ci deve rappresentare in Parlamento. E’ costituzionale questo? E se lo fosse, allora che cosa è incostituzionale? La soluzione ? Mobilitarsi, informare, sputtanare e arrivare al cuore delle persone perbene, non quelle contigue alla casta e ai loro interessi, annullando la scheda con un bel gran ” VAFFANCULO…”

pachito
pachito
16 anni fa

Visto che questi politici ci trattano cosi,perchè tutti i malcontenti di questa politica ,organizziamo una grande manifestazione a ROMA,mandandoli tutti AFFANCULO (senza distinzione destra e sinistra) e bruciando le schede elettorali.E un appello che faccio ai promotori del referendum,di prendere questa iniziativa.

berlin
berlin
16 anni fa

Analisi lucida e graffiante. Però, non credo che Veltroni possa davvero allearsi con Berlusconi. Se così fosse, non solo il Pd sarebbe catalogato tra i partti non di sinistra, ma tradirebbe coloro che lo voteranno e la loro storia. A questo punto dico anche io che sarebbe meglio votare scheda nulla. E forse lo farò

solosole
solosole
16 anni fa

Una nuova politica si affaccia sul Paese, finalmente un giovane si affaccia sulla scena politica, per amore e grandissimo spirito di servizio verso la collettività, si offre di fare o meglio di rifare il Sindaco di Roma.«Se la decisione sarà positiva, mi candiderò a sindaco” Mi chiedo questo Gentile signore chiamato Rutelli ci fà o ci è.

roby10
roby10
16 anni fa

Finalmente un 55% a 45% farà governare l’Italia.
Questo Paese ha bisogno di decisioni e decisionismo, anche a colpi di maggioranza.

liberalamente
liberalamente
16 anni fa

Ahimè!ci risiamo! Pare che in Italiaci sia solo Berlusconi: da destra,da sinistra, da centro tutti parlano di Berlusconi. Che noia!che noia! Mettiamo al centro i bisogni dei cittadini che attraverso governi stabili vogliono riforme tali che rimuovano le cause delle mille povertà! Prodi ci aveva pensato… ma la mancanza di cultura di governo della sinistra e il trasformismo becero di mastella e Dini non gli hanno dato il tempo di passare al secondo tempo.

maxino76
maxino76
16 anni fa

Caro resta man ti voglio ricordare che il sig.Fini mesi a dietro non accetto la proposta di Berlusconi di fare un unico partito. Visto che il sig. Fini e un uomo coerente oggi sembra che stia accettando quella proposta. Alla faccia della coerenza.