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L’Europa boccia Bari: esclusa dai finanziamenti dell’UE per strade, ferrovie e aeroporti

la Redazione
Ma l'Europarlamentare pugliese Silvestris (PDL) non si dà per vinto
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"L'Europa dice no all'inclusione di Bari negli Urban node della rete centrale Ten-T perché non raggiunge il milione di abitanti. A Bruxelles, infatti, la commissione Trasporti ha rigettato gli emendamenti proposti dagli eurodeputati italiani".

Lo afferma con rammarico Sergio Silvestris, vice-capogruppo del Pdl al Parlamento Europeo, dopo la decisione di non includere nel compromesso gli emendamenti che chiedevano di riconoscere il ruolo strategico del capoluogo pugliese.

Inoltre, durante la commissione, Silvestris ha presentato un ulteriore emendamento orale per aggiungere l'Urban node di Bari al compromesso individuato, ma è stato rigettato. Gli Urban node sono gli snodi logistici multimodali – che collegano strade, ferrovie, porti e aeroporti – riconosciuti e finanziati dall'Unione Europea che rappresenteranno le future reti di trasporto europee.

"La scelta dei relatori, il tedesco Ismail Ertug e il greco Georgios Koumoutsakos, – afferma Silvestris – è miope e sbagliata in quanto non tiene in considerazione le strutture logistiche già presenti a Bari: porto, ferrovia, aeroporto, autostrada e terminale di scambio multimodale. Secondo la Commissione Europea, Bari avrebbe una popolazione di 600mila abitanti, mentre secondo i dati e le norme italiane l'area metropolitana di Bari arriva a circa un milione e 200mila abitanti. Ingiustamente non è stato riconosciuto il ruolo centrale della città di Bari nel traffico con i Balcani e la posizione geografica strategica nella futura Macro-Regione adriatico-ionica".

La partita non si è conclusa, ma la discussione passerà al Consiglio che in sede di trilogo potrebbe riconsiderare la posizione della città di Bari negli Urban node. "Assieme a Guglielmo Minervini, assessore regionale ai Trasporti, – conclude Silvestris – cercheremo nuovamente di trovare una soluzione per non far perdere alla città di Bari, e a tutta la dorsale Adriatica dei trasporti, una possibilità di ulteriore sviluppo".

E anche l'Assessore Minervini ha commentato la vicenda: "La rigidità di alcuni indirizzi europei ha impedito alla commissione trasporti del Parlamento europeo di cogliere il valore del riconoscimento di Bari come urban node non solo per la città ma per l'intero corridoio adriatico".

"Restano – spiega Minervini – le buone ragioni che con concorso unanime sono state riconosciute non solo dalla Puglia ma anche dal governo nazionale e, con un prezioso lavoro di squadra, rappresentate dai parlamentari europei Serracchiani, Tatarella e Silvestris".
Bari, che già è inserita come terminale del corridoio 1 Helsinki – Valletta, poteva con questo ulteriore riconoscimento agganciare la prosecuzione del corridoio Baltico-Adriatico a sud di Ravenna.

"Siamo convinti – conclude Minervini – che la dorsale adriatica sia armonicamente integrabile nella programmazione strategica europea sui corridoi di trasporto. Continueremo a lavorare perchè queste ragioni possano trovare accoglienza nelle prossime tappe".

martedì 18 Dicembre 2012

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BARI domani
BARI domani
11 anni fa

Ora saranno contenti i bitontini i molfettesi e tutti quelli ci hanno “sputato”contro, credendo di essere “emarginati dalla costituenda città metropolitana.Visto?Ed ancora non è finita.Senza area metropolitana non si è NESSUNO.Continuate con il campanile di provincia e di periferia,e vedrete che non crescerete MAI!!!!!E noi baresi,purtroppo, insieme a voi.Abbiamo perso un “treno per Parigi!!Peccato…Peccato….per tutti.