Nella tana del suo ex Modena per il secondo turno di Super Coppa di C in programma dopodomani alle 16, Michele Mignani guarda in casa del suo Bari che in Emilia si appresta a chiudere ufficialmente la stagione 2021/22.Non fuochi d'articifio per una squadra reduce dalla sconfitta di sabato scorso al San Nicola nel primo turno contro il Sud Tirol. Ma comunque con alcune motivazioni intatte.
Per Mignani sarà un ritorno al passato giocando contro la sua ex squadra: "Era destino che dovessi finire questa stagione a Modena. Spero sia una giornata di festa. Si affrontano due squadre importanti che hanno vinto con merito il loro campionato e ora si preparano alla B, campionato che meglio le rappresenta. Torno a Modena dove potrò riabbracciare persone con le quali ho lavorato. Mi farà piacere, oltre che giocare contro un avversario forte".
Alcune intenzioni di formazione: "Alla fine delle partite si vede solo il risultato e non chi ha giocato. Metteremo in campo una formazione molto dignitosa, con la voglia di fare una bella partita. Ce la giochiamo contro un avversario molto forte. Cercheremo di approcciare bene e vincere. Non ho ancora deciso chi giocherà. Tutti stanno bene. Manca un allenamento e poi valuteremo".
Cosa si farà dal 7 maggio in poi: "Non daremo due mesi di vacanza. La prossima settimana ci sarà il rompete le righe. E' il momento di staccare la spina, recuperare le energie spese. Tutti avranno un lavoro personalizzato che faranno a casa. Poi ci rivedremo a luglio. La B inizia presto". Dove trovare intanto gli stimoli per Modena: "L'allenatore deve trovare gli stimoli da dare ai giocatori. Ma quando raggiungi con tanto sacrificio sportivo l'obiettivo, nell'immediato c'è un calo di tensione. L'obiettivo sarà fare risultato. Ci proveremo con quello che ci è rimasto. Noi ci siamo e ci saremo anche domani. Io non ho stimoli o rivincite particolari. A Modena sono stato bene e ci torno molto volentieri. Mi piacerebbe chiudere in bellezza questa grande stagione".
Le certezze per la prossima stagione: "Non è ancora finita questa ed è prematuro parlarne. Poi ci metteremo seduti con la società che sta vivendo un momento particolare. Non posso essere io a parlare di certezze. Sono stra felice ed orgoglioso di essere ancora l'allenatore del Bari e farò di tutto per portarlo più in alto possibile anche in B".
Differenze tra il girone B e C? "La differenza la fanno i percorsi. C'è tanta differenza tra i gironi, ma anche dove sei. Se sei a Bari, tutti ti affrontano con un'attenzione diversa. Abbiamo giocato dieci derby. A Taranto, dove si giocava una partita senza valenza, c'erano 11mila persone. Quando il Bari si muove, riempie stadi con i suoi tifosi e quelli avversari come se fossi la squadra da battere. In tutti i gironi ci sono buone squadre e altre meno. Il girone C, per certi aspetti, è più difficile degli altri".
In B ci saranno regole di lista legate ad un certo numero di Under (fino ai 23 anni): "La rosa andrà ringiovanita, lo dice il regolamento, ma non preclude il fatto che si possano avere due giocatori per ruolo. Più sono pronti e meglio è. Nei settori giovanili ce ne sono di bravi. Io e Polito li guardiamo e faremo le nostre valutazioni".
La scelta che non rifarebbe: "Non mi pento mai di quello che faccio. Dopo è troppo facile tornare indietro. Penso di avere fatto scelte giuste, come accettare di venire a Bari e lavorare al massimo con quello che avevo. Sono orgoglioso del risultato finale e di quello che ho ottenuto dai giocatori, anche tra mille difficoltà".
"Galano soffre di tendinite – aggiunge – e non è completamente libero. Perciò nell'ultimo periodo ha giocato meno. Veniva da sei misi di difficoltà. E' un ragazzo molto sensibile. Lui nasce e fa un percorso calcistico come punta esterna. O cambiavo modulo, oppure fargli fare quello che gli chiedevo come seconda punta o dietro gli attaccanti. Non riesco a fare una valutazione completa sul ragazzo. Troppo poco il tempo. Non ha mai fatto lo stronzo e a Modena vuole esserci. Segno di attaccamento alla maglia".
La partita "manifesto" dell'anno: "Dipende da cosa intendiamo per manifesto. Penso contro Francavilla e Catanzaro. Se potessi scegliere, direi la partita di Palermo. Pareggiata anche se in inferiorità numerica. Lì ho avuto la consapevolezza che eravamo una squadra".