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Restituiti alla Basilica gli ori rubati a San Nicola e recuperati dalla Polizia

La Redazione
«I baresi - ha detto il priore della Basilica, padre Giovanni Distante - hanno dimostrato al mondo molto più di una semplice devozione»
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«La nostra città ha potuto gridare al mondo che il rapporto con San Nicola è molto più di una semplice devozione». Con queste parole il priore della Basilica, padre Giovanni Distante, ha aperto la cerimonia di riconsegna degli oggetti sacri sottratti dalla statua del santo di Myra e recuperati dalla polizia. Alla cerimonia nella piazza della basilica hanno assistito molti cittadini. Presenti tra gli altri il sindaco Antonio Decaro, il procuratore Roberto Rossi e il questore Giuseppe Bisogno.  I preziosi oggetti sacri erano stati ritrovati dagli agenti della Squadra Mobile e della Squadra Volanti della Questura di Bari nel primo pomeriggio del 26 marzo scorso, occultati all’interno di uno zaino coperto da terra ed erba selvatica. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica, si sono focalizzate sulla figura del presunto colpevole, il cinquantenne tunisino che aveva lasciato la propria impronta digitale sul luogo del furto, rintracciato presso un casolare alla periferia della città ed arrestato dalla Polizia la mattina del 23 marzo. Decisiva, ai fini del ritrovamento, è stata la ricostruzione degli spostamenti che l’uomo avrebbe effettuato la notte del furto. Gli investigatori, analizzando le tracce digitali e fisiche lasciate dietro di sé dal tunisino, sono riusciti ad accertare che questi, subito dopo il colpo, avrebbe trascorso il resto della notte in una sala scommesse ubicata nel quartiere Madonnella, giocando alle slot machines con le monete trafugate poco prima dalle cassette delle offerte della Basilica. Con le offerte al Santo, l’uomo avrebbe vinto oltre 1600 euro, lasciando la sala scommesse nelle prime ore del mattino, con al seguito uno zaino. Insospettiti da tale comportamento, gli agenti hanno deciso di ritornare presso il casolare ove si era rifugiato il tunisino, alla ricerca proprio di quello zaino. Dopo alcune ore di assidue ricerche, uno degli agenti, camminando lungo il terreno adiacente il casolare, ha calpestato una porzione di terreno, nascosta dalle erbacce, che ha subito ceduto sotto il suo peso. I poliziotti, utilizzando strumenti di fortuna presenti sul luogo, hanno iniziato a spostare la vegetazione e la terra, rinvenendo uno zaino sporco e logoro. Una volta aperto, i riflessi dorati ed argentati degli oggetti sacri non hanno lasciato dubbi ai poiziotti in merito al contenuto dello zaino: l’evangelario, l’anello ed il medaglione con all’interno la Sacra Manna erano appena stati ritrovati. I beni sono stati repertati e posti sotto sequestro, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, che ne ha successivamente disposto la restituzione alla Basilica di San Nicola. Proseguono le indagini finalizzate ad accertare la motivazione del gesto e la presenza di eventuali complici.

mercoledì 30 Marzo 2022

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Maria P.
Maria P.
2 anni fa

Quindi il denaro vinto alle slot machine in quanto non proveniente dal furto ma da fortuna deve essere restituito al ladro il quale però dovrà ripagare i danni fatti con il furto.