CATANZARO – Sontuoso, portentoso, prodisiogo. In una parola, Andrea D'Errico. Il centrocampista milanese classe '92 mette i sigilli all'acuto del Bari in quel di Catanzaro con una perla a giro in avvio di ripresa che ammutolisce il tifosi di casa e manda in visibilio l'ambiente biancorosso. D'Errico ed il Bari volano nell'orbita giusta per festeggiare un successo pesantissimo ed il quarto timbro personale nel corso di questo campionato: "Ho segnato il gol più bello e spero più importante della mia carriera – riconosce il forte calciatore giunto la scorsa estate dal Monza – al culmine di una partita straordinaria. Potevamo fare più gol. Il Catanzaro non ci ha mai impensierito, anche grazie a Polverino. Ad Emanuele faccio i miei complimenti".
Nel corso della partita, D'Errico ha interpreato più ruoli per tappare le falle lasciate dagli infortuni dei compagni. Ad un certo punto, ha anche giocato da quinto a destra con sacrificio e generosità: "A campo aperto – ammette – gioco meglio. Ringrazio Maita e Mallamo per avermi aiutato a fare un ruolo non mio. Sul gol, ho visto Ricci che mi ha lasciato lo spazio e appena ho visto un buco ho calciato d'istinto, d'incoscienza. Sono contento così".
"Mancano 21 punti – aggiunge – ma questa è una grande vittoria perché ci porta a più dieci dopo aver vinto gli ultimi due scontri diretti. Siamo forti nei singoli e nel gruppo. Da domani si pensa subito alla Juve Stabia, partita da portare a casa. Ognuno fa più del suo e questo è un aspetto fondamentale. Dedico il gol alla mia compagna, perché aspettiamo un bimbo". Memorabile la festa sotto la Curva con i 500 tifosi biancorossi: "Abbiamo bisogno di loro. Speriamo ne vengano tanti mercoledì", la chiosa di D'Errico.