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Mafia, Vallone (Dia): «Oggi studia nei migliori atenei e investe»

La Redazione
Il direttore della Direzione investigativa Antimafia a Bari: «In trent'anni criminalità è cambiata'»
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"Le mafie negli ultimi trent'anni, da quando è nata la Dia, sono cambiate moltissimo, prima mettevano gli esplosivi facendo saltare le macchine dei magistrati e delle loro scorte, oggi invece investono, entrano nell'economia lecita e cercano di acquisire potere e influenza all'interno dei mercati legali, tracciano nuove strade e guardano al metaverso, alle frontiere di internet, dove possono sviluppare attività di riciclaggio su vasta scala". Lo ha detto il direttore della Direzione investigativa Antimafia, Maurizio Vallone, in occasione del taglio del nastro a Bari, nel colonnato del palazzo della Città metropolitana, della mostra fotografica "Antimafia Itinerante". L'esposizione, che ha fatto tappa anche a Lecce e rimarrà a Bari fino al 25 febbraio, ripercorre attraverso 34 pannelli con foto, immagini e cronache dei giornali, i trent'anni di storia della Dia nell'azione di contrasto alle mafie. Vallone ha spiegato che quelle di oggi "sono mafie dai colletti bianchi, di gente che ha studiato nelle migliori università d'Europa e del resto del mondo, sono persone che ormai sono lontane da quella mentalità di trent'anni fa ma sono altrettanto se non più pericolose per la società civile. Il nostro compito è riunire le risorse migliori di Polizia di Stato, Arma dei carabinieri, guardia di finanza e polizia penitenziaria, le migliori intelligenze e capacità di ognuna di queste forze per affrontare queste nuove sfide".

“Vedo scorrere tutta la mia vita in questa mostra. Questa istituzione nacque da una intuizione di Giovanni Falcone, quando era il direttore generale degli Affari Penali presso il Ministero della Giustizia. Fu una scelta complessa. Nacque la DIA assieme alla Direzione Nazionale Antimafia, e per la prima volta si riorganizzava e si mettevano delle norme precise per evitare che le stesse forze di polizia e gli stessi magistrati si occupassero di qualunque tipo di reato”. Ha dichiarato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, a margine del taglio del nastro,“L’istituzione della Dia – ha proseguito Emiliano – fu un passaggio fortissimo, perché fino a quel momento c'era l'idea che chiunque si dovesse occupare di qualsiasi cosa. Da quel giorno l'Italia, anche grazie a queste intuizioni, è diventato nel mondo il Paese di riferimento dal punto di vista della tecnica di contrasto alle mafie. Grazie alla mostra ho appreso che esiste un sistema di coordinamento di tutte le polizie del mondo, nei confronti della ‘ndrangheta; è una cosa che mi tranquillizza, perché la ‘ndrangheta ha una capacità di internazionalizzazione che non ha precedenti. È probabilmente la mafia più pericolosa del mondo. E il fatto che le polizie scambino informazioni, dati, prove, nomi, impronte, eventi, riflessioni è di fondamentale importanza. L'organizzazione delle investigazioni – ha concluso Emiliano – segue il rafforzamento della capacità operativa di queste organizzazioni criminali ed è un lavoro che non finisce mai e che deve sempre portarci ad essere avanti alle organizzazioni mafiose e mai dietro”.

mercoledì 23 Febbraio 2022

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