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Emergenza caldo: sono 424 gli ospiti delle strutture comunali e convenzionate

La Redazione
«In tantissimi decidono di accettare il sostegno delle istituzioni e un'accoglienza h24 nelle venti strutture disponibili» ha dichiarato l'assessora Francesca Bottalico
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A seguito del monitoraggio notturno periodico, effettuato il 30 giugno scorso sul territorio cittadino dall’Unità di strada comunale Care for people gestita dalla cooperativa Caps, è emerso che sono complessivamente 47 le persone senza dimora attualmente per strada o presso strutture informali perché non intenzionate ad accettare l’accoglienza nelle strutture comunali e convenzionate.

La maggior parte di loro presenta disagi legati a dipendenze o a patologie psichiatriche: pertanto vengono monitorati a livello preventivo attraverso il lavoro delle unità di strada, del Pronto intervento sociale e l’uso dei servizi di prossimità, come le mense sociali, lo sportello di orientamento, le docce e i servizi igienici, il deposito bagagli o la distribuzione di farmaci e di kit per l’igiene personale. Altri, invece, sono arrivati negli ultime settimane dai Comuni dell’area metropolitana. 

Per coloro che risiedono più stabilmente in città, l’assessorato al Welfare ha inviato, per ognuno di loro, la relazione sociale e la richiesta di intervento e di valutazione sanitaria all’Asl, di concerto i servizi del Ser.D, del Centro di salute mentale e del tribunale ordinario, affinché possano essere attivati interventi idonei ad effettuare una valutazione psichiatrica e procedere, laddove possibile, ad inserimento coatto in strutture sanitarie o alla nomina di un amministratore, per tutelare al meglio la loro salute. 

Per quanti si trovano in condizione di maggiore vulnerabilità, sarà l’UPE – Unità per il contrasto alla Povertà Estrema ad effettuare una completa valutazione socio-sanitaria in rete con Asl. 

“L’ultimo monitoraggio territoriale, che programmiamo in questo periodo dell’anno per tarare il piano di servizi aggiuntivi a contrasto delle ondate di calore, dimostra che in tantissimi, al momento 424 persone, decidono di accettare il sostegno delle istituzioni e un’accoglienza h24 nelle venti strutture disponibili – ha dichiarato Francesca Bottalico -. Attualmente sono 72 i posti letto liberi e saranno molti di più a breve, quando inaugureremo nuove strutture o mini-appartamenti per donne e uomini più fragili, anche nella logica dell’housing first e del co-housing. 

Proprio in questi giorni stiamo cercando di capire, in primo luogo assieme alla Asl, come agire per supportare al meglio coloro che si rifiutano di accettare un alloggio, cosa che ovviamente rientra appieno tra i loro diritti. Anche per questo abbiamo completato la distribuzione di interviste, rivolte anche a chi frequenta le mense sociali o le strutture di prossimità, attraverso la rete degli operatori sociali, dei volontari e delle parrocchie, così da rendere più semplice la lettura dei loro bisogni, delle loro esigenze e delle loro aspirazioni. Tutti i dati rilevati saranno sviluppati con il supporto di una rete di psicologici e sociologi dell’Università di Bari e fungeranno da base per la programmazione del prossimo piano cittadino per il contrato alla grave marginalità adulta, che si affiancherà al percorso di coprogettazione del piano realizzato con più di 100 realtà territoriali”. 

Nell’ultimo mese, infine, è stato registrato un aumento delle richieste di accesso ai medicinali distribuiti dall’Emporio della salute, il servizio realizzato dal Comune di Bari in collaborazione con Federfarma, Banco farmaceutico, Ordine interprovinciale dei farmacisti Bari-Bat, Caritas Diocesana, associazione Rogazionisti Cristo re onlus: solo nel mese di giugno sono stati raccolti e distribuiti 3.247 farmaci.

lunedì 5 Luglio 2021

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