Politica

Scuola, Regione precisa: «Sì presenza per bimbi fino a 3 anni, no a figli di lavoratori essenziali»

La Redazione
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha emanato l'ordinanza numero 78 che chiarisce due aspetti dell'ordinanza numero 74, in vigore da oggi
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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha emanato l’ordinanza numero 78 che chiarisce due aspetti dell'ordinanza numero 74, in vigore da oggi, in tema di scuola.

Con decorrenza immediata e sino al 6 aprile 2021, il nuovo provvedimento precisa che «le disposizioni per le Province di Bari e Taranto di cui all’articolo 3 comma 1 lettera a) dell’Ordinanza n.74/2021 non si applicano alle attività dei servizi educativi dell’infanzia di cui al comma 3 dell'articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65; dette attività, pertanto, non sono sospese. La lettera b) del medesimo articolo 3 comma 1 dell’Ordinanza n.74/2021 è soppressa».

In sintesi, la sospensione delle attività in presenza non si applica ai servizi educativi dell’infanzia (bimbi fino a 3 anni), mentre è stata eliminata la previsione della frequenza scolastica in presenza degli alunni e studenti figli di lavoratori le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione.

«L’ordinanza numero 78 – spiega l’assessore Sebastiano Leo – accoglie le istanze arrivate dall’Ufficio Scolastico Regionale e dalle organizzazioni sindacali. In particolare al punto 1 stabilisce che la sospensione delle attività in presenza non si applica ai servizi educativi dell’infanzia: i nidi e micronidi che coprono una fascia da 0 a 36 mesi, sezioni primavera e servizi integrativi. La copertura vaccinale del personale scolastico dei servizi educativi per l’infanzia è pressoché totale.

Al punto 2 si elimina la previsione della frequenza scolastica in presenza degli alunni e studenti figli di lavoratori le cui prestazioni siano ritenute indispensabili per la garanzia dei bisogni essenziali della popolazione, in quanto la difficoltà di individuare in concreto le categorie di lavoratori indicate dalla circolare 1990/2020 del Ministero dell’Istruzione e anche nella successiva nota n. 243 del 4 marzo 2021, potrebbe determinare l’ammissione in presenza di un numero di studenti incompatibile con le esigenze epidemiologiche in atto».

«Seguirà nella giornata di oggi un nuovo provvedimento con le disposizioni che entreranno in vigore da lunedì prossimo per le altre province pugliesi» aggiunge Leo. «Il nuovo Dpcm prevede la didattica a distanza non solo in zona rossa, ma anche nelle altre zone se il numero di contagi supera i 250 su 100.000 abitanti, e comunque là dove la tendenza sia in forte crescita, come nel nostro caso. Le misure del nuovo Dpcm nazionale e il parere del Cts indicano come sia indispensabile intervenire anche nelle scuole, pur comprendendo i grandi disagi che questo comporta per gli studenti e le famiglie. La Puglia, insieme alle altre regioni, ha già chiesto al Governo di attivare una serie di misure a supporto delle famiglie, a partire dal rifinanziamento dei congedi parentali e dei voucher baby sitter con effetto retroattivo, a copertura quindi anche di questi giorni, e l’estensione dei ristori economici per le categorie e attività economiche colpite, con la richiesta che vengano agganciati non più ai Codici Ateco ma al fatturato reale, prevedendoli anche in caso di ordinanze regionali, e quindi per categorie prima escluse».

venerdì 12 Marzo 2021

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Maria P.
Maria P.
3 anni fa

Si, no, forse, le ordinanze di Emiliano sulla scuola generano solo confusione e i chiarimenti non aiutano.