«Benvenuti a Eutòpia, ragazzacci!», con questo saluto che risuona come un urlo nel Palaflorio di Bari, i Litfiba dirompono sul palco mandando in delirio i fan accorsi da tutta la Puglia per vedere i propri idoli.
La storica band nata negli anni ’80, che ha allargato gli orizzonti del rock italiano verso le strade del new wave e del punk, si è di nuovo riunita per regalare nuovi successi. Con l’impareggiabile voce di Piero Pelù e la chitarra solista di Ghigo, attualmente il gruppo può contare anche sui nuovi innesti di Fabrizio Simoncioni alle tastiere, Franco Li Causi al basso e Luca Martelli alla batteria.
Dopo le canzoni di apertura Lo spettacolo e Grande nazione, ancora un invito da Pelù: «Siete pronti a farvi spettinare definitivamente dal dio del tuono?» Al brano Il dio del tuono seguono autentiche perle: L’impossibile, Sole nero e Straniero.
Con Vivere il mio tempo la band tocca il cuore dei fan, ma è con Spirito che il pubblico pugliese si scatena. La canzone viene preceduta dalla dichiarazione di Pelù: «Ora che ci siamo un po’ purificati, credo sia il momento giusto per scatenare lo spirito».
Fata Morgana e La mia valigia aprono la strada a Maria Coraggio, introdotta da una dedica speciale: «Lasciate spazio ai sognatori, e a chi ha il coraggio di affrontare la vita ogni giorno. Questa canzone è dedicata a tutte le donne che hanno pagato il coraggio di essere se stesse al prezzo della loro libertà personale».
Dimmi il nome e In nome di Dio, invece, sono state dedicate rispettivamente «a tutti quelli che combattono contro lo strapotere della mafia» e «alle vittime di tutti i terrorismi».
Seguono Tex, brano intrecciato a Intossicato, e poi Resta e l’inno alla diversità Lulù e Marlene. Con una ironica provocazione, il leader Pelù introduce Regina di cuori: «È arrivato il momento più importante della serata. Apprezziamo che ci tiriate biancheria intima femminile, ma vogliamo di più».
Lacio drom e Gira nel mio cerchio precedono un riuscito medley tra una delle più energiche canzoni dei Doors Break on through (To the other side) e Tequila.
«La liturgia non è completa se non evocassimo la parte oscura di ciò che definiamo bene», sono le parole che introducono il brano El diablo, accompagnato da immagini che ritraggono i potenti della terra da Trump a Putin in versioni mefistofeliche.
Prima della fine del concerto, Pelù invita il pubblico «a inginocchiarsi di fronte alla potenza del rock per esorcizzare insieme il male che circonda il Mediterraneo.
Lo spettacolo si conclude con il nuovo singolo Eutòpia, tratto dall’omonimo album, e da un messaggio carico di speranza: «Un altro mondo è possibile, dipende solo dalla nostra forza, dalla nostra convinzione e dal nostro coraggio. Arrendersi mai!».