I Carabinieri Forestali (ex Corpo Forestale dello Stato) hanno messo a segno un'operazione a tutela della sicurezza agroalimentare.
I militari hanno effettuato controlli sulla corretta etichettatura dei prodotti lattiero-caseari, in particolare dei latticini. Circa quaranta le aziende ispezionate, per la maggior parte nei territori delle province di Bari, Brindisi e della Bat. Sul campo il carabinieri del Comando Forestale Puglia e del Coordinamento territoriale Carabinieri dell’Ambiente del Parco nazionale Alta Murgia di Altamura.
Il bilancio parla di due denunce, rappresentanti legali di aziende cui è stato contestato il reato per frode nell’esercizio del commercio, sanzioni amministrative per 10mila euro e di una tonnellata e mezza di prodotti sequestrati.
A Bari e a Santeramo in Colle è stata accertata la vendita di formaggi che riportavano in etichetta le diciture “con latte fresco Italiano”, ma in realtà erano realizzati con le cagliate industriali. Scoperte prodotte invece con latte proveniente dell’Ungheria recavano etichette con la dicitura “con Latte della Murgia Barese”.
Sequestri di prodotti non tracciati ad Andria, Gioia del Colle e Fasano.
Si tratta, spiegano i Carabinieri Forestali, di controlli “apripista” in vista dell’imminente entrata in vigore del decreto che renderà obbligatoria l'indicazione sull'etichetta dell’origine della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari, in attuazione del regolamento europeo 1.169 del 2011.