La pubblicazione, nel giorno 21 giugno, del bando di gara per la "Progettazione esecutiva ed esecuzione dei lavori relativi all'intervento di Messa in Sicurezza Permanente del sito ex Fibronit" segna, anche per lo stabilimento di via Caldarola, l'inizio di una nuova stagione.
Appunto un solstizio! E come tale lo si attendeva, con la certezza che ci sarebbe stato, ma con la trepidazione del "non ci credo sino a quando non lo vedo".
Associazioni, comitati, residenti, hanno in più di una circostanza incalzato l'Amministrazione Comunale sul quando e sul come, esternando la preoccupazione per i tempi, sollevando osservazioni sul progetto ed in talune circostanze avanzando proposte interessanti sempre volte a promuovere le più alte forme di garanzia per la salute dei cittadini.
Una salutare pressione esercitata sull'ente locale a cui va riconosciuto il merito e l'intelligenza di averla saputa accoglierla.
Oggi, con l'inizio di una nuova stagione, è proprio verso tali preoccupazioni che si sposta l'attenzione. Il bando sembra averle fatte proprie ed il criterio individuato per l'aggiudicazione mostra in quale importante misura se ne tenga conto. Gli elementi di valutazione in esso riportati sottolineano il peso cruciale attribuito ai criteri qualitativi (85/100) rispetto a quelli quantitativi (15/100).
La complessità dell'intervento che si andrà ad effettuare è nota ed il messaggio che arriva da Palazzo di Città è chiaro: i lavori saranno affidati a chi darà le migliori assicurazioni e garanzie; a chi dimostrerà di essere in grado -così recita un passaggio- di "ridurre al minimo gli impatti ambientali"; a chi arricchirà il progetto con "soluzioni migliorative tecniche e tecnologiche".
Addirittura più importante appare l'attenzione dedicata a quelle che sono considerate le fasi più delicate dei lavori ovvero le attività di demolizione che “comporteranno l’abbattimento di tutti gli edifici inseriti nella perimetrazione dell’area di intervento fino alla quota del piano campagna”.
Si stima la produzione di circa 18.550 mc di materiale di demolizione.
Tale attività “avverrà in ambiente staticamente e dinamicamente confinato “con modalità “considerate eccezionali”. Si opererà infatti all’interno di una tendostruttura di rilevanti dimensioni:“30/35 m x 160/170 m con un’altezza variabile che in sommità potrà raggiungere i 15m” che sarà necessario montare e smontare più volte.
E' proprio nei confronti di tali operazioni che si concentra l'invito dell'amministrazione affinché le proposte –si legge ancora nel bando- prevedano "migliorie che possano ridurre le problematiche relative al montaggio e allo smontaggio della tendostruttura" o ancora le più efficaci modalità “ di ancoraggio della stessa al suolo” e di “bonifica della tendostruttura prevista ad ogni smontaggio”. Una serie di accorgimenti quindi assolutamente in linea con il principio-guida di massima cautela – che già caratterizza l’intera progettazione – finalizzato in primis alla tutela della salute pubblica della popolazione abitante nei dintorni dell’area
"C’è la consapevolezza di essere giunti alla vigilia di un intervento decisamente articolato!- dice Nico Carnimeo, Vice Presidente V Circoscrizione Japigia Torre a Mare BARI- Tuttavia proprio le attenzioni, i tempi di preparazione e non ultimo l’ennesima premialità prevista dal bando in favore dei soggetti che sapranno prevedere le migliori e più efficaci modalità di comunicazione non solo nei confronti del Comune, quale stazione appaltante, ma anche nei confronti della cittadinanza sembrano essere la più alta forma di rassicurazione per questi ultimi. A tutti sarà data la possibilità si seguire passo per passo i lavori, una forma di trasparenza che, in realtà, si è già avuto modo di apprezzare in occasione dei lavori di messa in sicurezza temporanea effettuati tra 2006 e il 2009.
E’ confortante prendere atto che mai come in questa circostanza l’amministrazione appaltante sembra dire “è importante far presto, ma soprattutto è importante far bene.”