Cultura

Apre al pubblico l’area archeologica di San Pietro a Bari Vecchia

Caterina Rinaldo
Il 27 e il 28 dicembre e il 5 gennaio con prenotazione presso la Soprintendenza
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Sul promontorio della città antica di Bari si sviluppa l’area archeologica di San Pietro, strategicamente collocata tra la Basilica di San Nicola e l’area portuale. Su di essa sorgeva originariamente un complesso costituito da un edificio di culto – la chiesa di S. Pietro maggiore (risalente al XII secolo) – e dal Convento francescano degli Osservanti del 1436, più volte riutilizzato e adibito, nel 1884 a Sacro Monte di Pietà e, successivamente a partire dal 1887, a sede dell’Ospedale Consorziale. La struttura fu purtroppo abbattuta nel 1969, perché pericolante a causa dei danni provocati dal secondo conflitto bellico.

Nonostante ciò, il sottosuolo ha conservato importanti testimonianze dell’età del Bronzo, raggiungendo anche i quattro metri di profondità, secondo una complessa stratificazione in cui le strutture di fondazione del convento e della chiesa rappresentano, tutt’oggi, importanti elementi di lettura della storia innestantesi su preesistenze di più lontana memoria. Gli interventi di restauro, occorsi durante gli anni Settanta per il recupero funzionale del vicino monastero di S. Scolastica, avevano permesso di verificare l’estensione dell’area archeologica esistente sul lato orientale del promontorio. Durante gli anni Novanta, si paventò il pericolo di destinare l’area a spazi a verde e ludico-sportivi, intento sconfessato dalla consegna del complesso monastico in comodato d’uso dall’Università alla Provincia e, in seguito, con la destinazione stabilita attraverso il piano particolareggiato della Città Vecchia, a sede del Museo Archeologico con la possibilità di espansione nell’attigua area di San Pietro.

Successivamente, la ricerca archeologica ha conosciuto un rinnovato impulso nel 2005 a seguito dei finanziamenti della Provincia di Bari, grazie ai quali è stato possibile verificare l’importanza storica dell’area. Importanti i rinvenimenti, tra cui un anello d’oro con gemma incisa risalente al I sec. d.C., ceramiche di importazione e sepolture della chiesa edificata durante il Seicento. L'impianto medievale era stato ridimensionato nel XV secolo con la costruzione del convento, il cui chiostro si sovrappone alla navata settentrionale dell'edificio sacro che fu in parte demolito. Nel Seicento la chiesa viene quindi riedificata sulle strutture dell’edificio preesistente, con un radicale riassetto dell’impianto, ora a navata unica e con due serie di cappelle che si aprono lungo i muri laterali.

Riaffiorata già durante il 1986, la chiesa è stata gradualmente messa in luce con le indagini archeologiche che si sono svolte, non solo durante il 2005, ma anche durante il 2012. Dell'edificio medievale (XII sec.), notevole per dimensioni (m 16 x 25), articolato in tre navate absidate suddivise da pilastri, sono stati evidenziati i resti dei muri perimetrali oltre ad ampie porzioni della pavimentazione a grandi tasselli calcarei.

Il 22 dicembre il vicepresidente della Provincia Nuccio Altieri e l'Assessore regionale Angela Barbanente hanno presentato gli esiti delle campagne di scavo del 2005 e del 2012 e, con l’occasione, per consentire alla cittadinanza la visita dell'area archeologica durante le festività natalizie, è stato organizzato un ciclo di visite guidate a cura dell'arch. Francesco Longobardi, direttore dei lavori e degli archeologi impegnati sul campo, coordinati dalle dott.sse  Francesca Radina e Maria Rosaria Depalo della Soprintendenza per i Beni archeologici della Puglia, con il seguente calendario:
giovedì 27 dicembre ore 10.30 e ore 12.00;
venerdì 28 dicembre 10.30 e ore 12.00;
sabato 5 gennaio 2013 ore 10.30 e ore 12.00.

Per le prenotazioni (max 25 persone per ogni visita) sarà possibile rivolgersi presso la Soprintendenza per i Beni archeologici della Puglia –  Centro operativo per l’Archeologia Strada Lamberti 70122 BARI: tel.  080/5275451

domenica 23 Dicembre 2012

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