Attualità

Proteste contro la Regione Puglia per le promesse mai mantenute

la Redazione
"Nessuna tutela per noi lavoratori disoccupati a cui fu invano garantita la continuità del servizio"
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Continua la protesta dei lavoratori ex addetti al servizio di manutenzione degli impianti tecnologici dell’immobile di via Giovanni Gentile prossima sede della Regione Puglia, ex Centro Servizi del Ministero delle Finanze. I lavoratori sono pronti a manifestare ad oltranza e allo sciopero della fame. Da stamattina la protesta si è trasferita davanti al palazzo della presidenza della Regione Puglia sul lungomare di Bari.
“La protesta continua e non si fermerà fino a quando dalla Regione non avremo le risposte che il sindacato e i lavoratori cercano”, spiega Vincenzo Abbrescia segretario provinciale Ugl.

“Purtroppo dobbiamo constatare   ancora una volta – dice – l'indifferenza degli amministratori regionali di fronte a le promesse che loro stessi avevano fatto agli ex addetti di via Gentile”.

LA STORIA – Nel 2002 la Regione ha acquisito l'immobile con l'intento di realizzare di accorpare i suoi uffici. Ai lavoratori fu garantita la continuità del servizio all'interno nonostante il cambio di proprietà. L’Agenzia delle Entrate avrebbe voluto impegnarsi per questo, ma la Regione Puglia disse che al futuro dei lavoratori ci avrebbe pensato lei attraverso una clausola nel bando di appalto per la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile, a tutela delle maestranze impegnate in precedenza alla manutenzione degli impianti. All’atto della pubblicazione del bando però si è riscontato, incredibilmente, l’assenza di clausole a tutela dei lavoratori.

Dal 2005 la Regione Puglia ha poi continuato a promettere a più riprese, con varie dichiarazioni rese anche davanti al Prefetto di Bari, di voler risolvere la vertenza dei lavoratori.

Ma cosa ne è stato? Ad oggi, nel 2012, i tecnici sono attualmente disoccupati.

"Tre mesi fa, scrivono i lavoratori in una nota, sempre in Prefettura, la Regione ha ammesso le sue colpe “dovute a dimenticanza”, ci ha detto l’Assessore. Lo stesso ci ha “consigliato” di proporre una causa civile per risarcimento danni. Noi non vogliamo essere risarciti, ma pretendiamo che la Regione ci restituisca il lavoro, insieme alla dignità che pure ci vogliono negare".

giovedì 13 Dicembre 2012

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stefano siciliano
stefano siciliano
11 anni fa

Da 20 anni la classe politica ha rubato, scandalizzato, tradito e umiliato il nostro paese. Finora abbiamo tirato avanti come una barca alla deriva grazie ai debiti che abbiamo fatto. Ora la novità da qualche anno è che non si fa più credito come dal bottegaio.
I servizi, il welfare il lavoro stanno andando a pezzi. Anche chi si crede privilegiato è a rischio.
Abbiamo l’ultima occasione non violenta di fare una rivoluzione alle urne e PUNIRE questa casta politica spregiudicata e abbietta.
Nel fine settimana firmiamo nelle piazze per le liste del Movimento 5 Stelle (Grillo).