Da questa mattina Bari è in agitazione. Sono sotto occupazione degli studenti ben 4 scuole: Euclide, Socrate, Scacchi e Salvemini.
La protesta ha avuto inizio con una manifestazione per le strade sabato scorso, e proseguirà nella giornata di protesta indetta a livello nazionale il prossimo 6 dicembre.
Alla base delle agitazioni, il parere assolutamente contrario di tutto il corpo studenti a quanto previsto dal disegno di legge della parlamentare Pdl Valentina Aprea.
Il decreto presenta due punti che più degli altri non vanno giù ai manifestanti: l'introduzione dei privati all'interno della scuola pubblica, al fine di sostenere economicamente l'attività e allargando dunque ad essi il potere sulla scuola. Ma soprattutto l'esclusione dell'organo studentesco da ogni decisione in sede di consiglio.
"Ci siamo ripresi i nostri spazi di discussione, democrazia e partecipazione – spiegano gli studenti di Uds Bari – dopo le assemblee e le manifestazioni di questi mesi, la mobilitazione continua all’interno delle scuole, che diventano laboratori di costruzione di un’alternativa e di liberazione dei saperi".
Tutto ciò secondo gli studenti non sarebbe più possibile, passasse il ddl Aprea: "Si vuole togliere ogni potere alla componente studentesca attraverso l’ eliminazione della rappresentanza. Non ci sembra giusto, inoltre, che ci impongano metodi di valutazione, come quello dell’Invalsi, o che vogliano inserire i privati nelle scuole".
In conclusione, gli studenti spiegano così la forte decisione di occupare le scuole: "Una scuola occupata è infatti una scuola nella quale non esiste qualcuno la cui voce conti più di altre – riferiscono gli studenti – è una scuola davvero democratica e aperta: non si tratta di chiudersi dentro i propri istituti ma di renderli spazi di partecipazione per tutti".
Si attendono nei prossimi giorni nuove mobilitazioni, anche in concomitanza con lo sciopero di 8 ore previsto dalla Fiom
fanno bene speriamo risolverà qualcosa
Uno dei tanti motivi per cui il PDL è una corrente politica che va assolutissimamente epurata anzi meglio emarginata dal Parlamento. Ogni qualvolta aprono bocca escono solo stronzate e nullità