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“La Puglia non è un binario morto”, ma è un treno senza porte

Davide Impicciatore
Incidente sul treno regionale Bari-Barletta
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Ci risiamo, ancora una volta. E’ successo ieri pomeriggio a bordo del treno regionale 12460 Bari-Barletta dove, durante la corsa, nel tratto fra Trani e Barletta, si è sganciata un’anta della porta di accesso alla prima vettura. Nessuno dei passeggeri, per fortuna, è rimasto ferito. La polizia Ferroviaria, tuttavia, ha aperto un’indagine sull’episodio, ultimo in ordine cronologico di eventi simili, avvenuti sia su treni regionali che su quelli a lunga percorrenza.

La porta, dopo essersi sganciata, è stata recuperata sui binari dal personale ferroviario. Il treno ha proseguito la corsa, arrivando alla stazione dove sono stati eseguiti i primi accertamenti per stabilire la dinamica dell’accaduto.

La Polfer, che sta indagando sull’accaduto, dovrà anche stabilire eventuali responsabilità e, non ultimo, la verifica del materiale utilizzato da Ferrovie dello Stato sulla rete regionale.

Trenitalia ancora sotto l’occhio del ciclone, quindi: dopo i già effettuati tagli sulle linee regionali e nazionali, sui servizi di pulizia e su quelli di micromanutenzione (Bari e i lavoratori baresi saranno danneggiati più degli altri dai tagli e dalla spending review ideata e portata avanti dal dr. Moretti, a favore di aree lavorative più grandi e più nuove, come Lecce), ce ne saranno ulteriori, già programmati, che saranno attuati a partire dal 9 dicembre prossimo, data nella quale entrerà in vigore il nuovo orario invernale 2013 che, per altro, vedrà la riduzione del numero dei treni e dei servizi base su quelli che rimarranno.

Tante volte, ad esempio, gli stessi addetti alla pulizia (la Platea lavaggio di Bari su tutte) sono i primi a lamentarsi della situazione: spesso a loro viene affidato di ‘rimettere a nuovo’ vetture di 30 o 40 anni fa, magari vetture mai davvero pulite o tenute in condizioni disastrate e spedite dalle nostre parti, dove devono essere ‘trasformate’ (tipo brutto anatroccolo) per essere riutilizzate per l’ennesima volta nelle regioni meridionali.

I lavoratori di Trenitalia o delle aziende appaltatrici vengono messi in cassa integrazione o vengono spediti a centinaia di chilometri dalle proprie case, tutto per rispettare la promessa di spending review e risanamento dei bilanci. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

Sia Giunta che Consiglio Regionale continuano a chiedere un segnale all’ing. Mauro Moretti, il ‘Marchionne’ di Trenitalia: il presidente del Consiglio Regionale, Onofrio Introna, ha ribadito il suo invito all’ingegnere ed ex-sindaco di Mompeo a venire in Puglia per essere ascoltato dalla Commissione Trasporti della Regione (dopo che già un anno fa aveva annunciato di organizzare un viaggio di notte insieme ai pugliesi).

Spesso, inoltre, il materiale utilizzato al Sud è quanto mai obsoleto e fuori moda. Molte volte le vetture utilizzate nel Meridione sono quelle che non vengono più utilizzate al nord, dove sono sostituite da treni più veloci, più nuovi e più efficienti.

Ormai “sono 349 giorni che la Puglia continua ad essere”, secondo i dati della Gazzetta del Mezzogiorno, “isolata dal resto d’Italia e a perdere le porte dei treni in corsa”.

 

sabato 24 Novembre 2012

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