Cronaca

Avevano estorto più di 250mila euro a un imprenditore, in manette 4 persone

la Redazione
Agivano con metodo mafioso, tra minacce e intimidazioni
scrivi un commento 22

Alle prime luci dell’alba, nel capoluogo, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Bari hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di quattro persone (3 destinatarie di misura restrittiva in carcere e 1 ai domiciliari), ritenute responsabili in concorso di estorsione aggravata dal metodo mafioso (per la contiguità di due correi al clan “Parisi”, operante nel quartiere cittadino di “Japigia”).

I provvedimenti sono stati adottati a conclusione di una indagine che ha consentito di documentare come il titolare di una impresa di gestione di flussi logistici – ubicata in Roma, con sede operativa in Bari – fosse stato costretto a corrispondere indebitamente la somma non dovuta di euro 251.000, a fronte di un presunto/pregresso credito di euro 40.000 circa vantato da una locale cooperativa di servizi, legata da un rapporto di lavoro alla suddetta impresa.

In particolare le investigazioni hanno fatto emergere chiaramente le ripetute/continue pressioni dapprima esercitate personalmente dal titolare delle ditta di servizi (anch’egli tradotto in carcere), nonché da parte del suo principale collaboratore (finito ai domiciliari), e dopo attraverso due soggetti vicini alla criminalità organizzata, ai quali i primi due sono risultati legati da diretta conoscenza anche per la coabitazione in uno stesso stabile.

I fatti si riferiscono all’arco temporale luglio 2011 maggio 2012 nel corso del quale la vittima è stata più volte convocata presso una località vicina all’Interporto di Bari dove la vittima – sempre più impaurita per le intimidazioni verbali – decise di cedere alle richieste estorsive consegnando nelle mani dei propri aguzzini gran parte della somma in contanti reperita da amici e parenti e la restante parte con un assegno bancario non trasferibile.

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria i tre destinatari della misura restrittiva in carcere sono stati associati presso la casa circondariale di Bari mentre l’altro associato agli arresti domiciliari presso la sua abitazione.

 

 

 

 

sabato 24 Novembre 2012

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti