Il 9 novembre del 1989, in un'indimenticabile notte, il crollo del Muro di Berlino sancì improvvisamente l’inizio di una nuova fase storica. La fine della guerra fredda fu l'inizio del declino per l’Unione Sovietica che di lì a poco si sarebbe sgretolata. Protagonista di questo momento storico, unitamente alle democrazie occidentali, fu Giovanni Paolo II, il quale, con il suo messaggio ecumenico, spinse una parte dell'Europa orientale a ribellarsi al giogo sovietico.
Azione Universitaria, senza maschere, senza timore ricorda questo evento. Lo fanno con convinzione perchè ritengono che nelle università si debba ricordare e celebrare degnamente questo giorno come festa della liberazione dell'Europa dall'utopia socialista e condannare i regimi sanguinari che in diversi Paesi ancora oggi costituiscono una realtà deprimente per tutte le coscienze sociali, celandosi sotto vesti diverse ma con un unico, cinico denominatore comune: violazione dei diritti umani, repressione delle libertà, terrore e oppressione.
“In un paese come l’Italia – aggiunge inoltre Vito Giardino, membro della Consulta comunale degli studenti Universitari di Bari per Azione Universitaria, nonché militante nel Nucleo “Berto Ricci “ Azione Universitaria Giurisprudenza – il Muro, oggi, è rappresentato dagli stessi blocchi di potere che, specialmente nelle Università italiane, da sempre ricattano il futuro dei giovani, della meritocrazia e del Paese, con l'unico intento di preservare le“poltrone” dei soliti cognomi illustri e conservare i privilegi dei baroni e dei loro vassalli".
Dunque proprio oggi, nell'atrio della Facoltà di Giurisprudenza i membri dell'associazione studentesca Azione Universitaria e gli studenti tutti, a distanza di 23 anni, simuleranno l'abbattimento di quel muro, affinchè la gente possa conoscere e condannare un regime che per anni ha calpestato la dignità e la libertà di ogni uomo.