Giorni fa si è registrata, nella quasi totalità delle Unità operative, una carenza di organico che è sfociata in disfunzioni organizzative danneggiando la qualità dei servizi e dell’assistenza erogata. E ora?
La questione continua. E' quello che sta accadendo all' Ospedale Di Venere, che da centro di eccellenza e punto di riferimento per il territorio, è diventato oramai struttura fantasma. L'allarme è stato lanciato dai consiglieri regionali del centrodestra sulla riorganizzazione dell'ospedale Di Venere di Carbonara. La chiusura di alcuni reparti, l'accorpamento e il trasferimento di altri, la riduzione dei posti letto disposti dalla Regione nell'ambito del piano di riordino della sanità preoccupano il Pdl pugliese, che denuncia come, nel caso del presidio ospedaliero carbonarese, si possa parlare di "smantellamento più che di riorganizzazione".
In un'interrogazione, annuncia Massimo Cassano, Vice coordinatore PDL alla Regione, chiederà al presidente Nichi Vendola, e all'assessore alle politiche della salute, Ettore Attolini, spiegazioni sulla logica dell'assurdo ridimensionamento della struttura, che oltre ai soliti problemi di organico, vede, in fase di smantellamento, i reparti di Anatomia Patologica e il Centro Trasfusionale, entrambi tra i più funzionali del Sud Italia.
E non solo un'infinita serie di reparti sono stati chiusi o ridotti: medicina sociale, geriatria e psichiatria, accorpamento di chirurgia d'urgenza e chirurgia generale etc.. Un percorso che più che giusto, sembra voler smontare pezzo per pezzo una struttura davvero importante per l'intera popolazione locale.