A seguito dell'assemblea lanciata dal sindacato studentesco LINK, gli studenti e le studentesse della facoltà di Scienze della Formazione hanno deciso di lanciare un presidio permanente al terzo piano del palazzo Ateneo. Al centro della rivendicazione c'è il diritto ad una didattica di qualità, lesa dell’eccessivo sovraffollamento delle aule. "Ogni spazio dell’aula diventa un appoggio per prendere appunti e ascoltare: finestre, corridoi, termosifoni. I posti a sedere superano qualsiasi capacità massima; nell'aula diventa impossibile seguire" scrivono.
"Da tre anni, grazie alle segnalazioni e alla collaborazione degli studenti di Scienze della Formazione, siamo stati impegnati con petizioni, tavoli tecnici, richieste formali, nel tentativo di risolvere il problema – si legge in una nota firmata Student Social Forum – Studenti Scienze della Formazione – Le proposte, però, sono state sempre rifiutate a causa della resistenza dei professori. Chiediamo che gli orari delle lezioni siano spalmati nell'arco della settimana e che la docenza si renda disponibile a far sì che questa qualità sia realizzata"
"A questo si aggiunge la questione ancora irrisolta – continuano – degli spazi di nuova costruzione, in via Crisanzio (ex Palazzo dell'Enel), che sarebbero dovuti essere adibiti ad aule e che, tuttavia, non hanno ancora visto questa destinazione. Pretendiamo, in attesa del Palazzo dell'Enel, che la Facoltà accolga le proposte già presentate sulla redistibuzione degli spazi. Pretendiamo che il Consiglio di Facoltà di Scienze della Formazione del 25 ottobre ascolti le richieste degli studenti e delle studentesse, verso una reale e celere soluzione del problema. Presidieremo la facoltà, giorno e notte, costruendo partecipazione fino a quando avremo risposte adeguate al problema. Ci opponiamo ad un modello che considera il sapere una merce in balia dei giochi della domanda e dell’offerta per la ricerca dei profitti di pochi, un modello che toglie diritti e dignità, ponendo tutti in competizione selvaggia. Oggi vogliamo contrapporre a questo modello di formazione elitaria e compatibile solo con il mercato, l’idea di Università Pubblica, finanziata e accessibile".