Politica

Sforamento controllato del Patto di Stabilità, verranno utilizzati 500milioni di risorse

La Redazione
Vendola: "Contro la recessione occorrono politiche espansive in favore di lavoro e imprese"
1 commento 8

“Violare il Patto di stabilità è un atto di amore nei confronti delle nostre imprese, del nostro mondo del lavoro ed è un atto consapevole di ribellione politica contro le ricette monetariste e liberiste che stanno spingendo l’Europa verso una bufera recessiva e che stanno deprimendo in maniera sempre più drammatica l’economia italiana, profilando uno scenario da brivido per il 2013”. Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola nella conferenza stampa convocata ieri pomeriggio, insieme con l’assessore all’Attuazione del programma Nicola Fratoianni, per illustrare alla stampa la delibera di Giunta approvata ieri con la quale di è deciso di procedere allo “sforamento controllato” del Patto di stabilità per consentire il cofinanziamento dei programmi europei ed immettere così risorse, entro la fine dell’anno, per circa 500 milioni di euro.

“Pensiamo che oggi contro la recessione – ha spiegato Vendola – occorrano politiche espansive, politiche che sappiano dare tutela e ossigeno alle imprese e che sappiano salvaguardare le prospettive occupazionali. Quello che ha strozzato le imprese e il lavoro, è il totalitarismo della finanza, un liberismo che ha consentito ai mercati finanziari di diventare quei cannibali che hanno divorato l’economia reale, il mercato. È giunto il momento in cui ragioniamo con spirito di verità – ha proseguito Vendola – noi vogliamo liberare il più possibile le nostre imprese pugliesi dall’incubo del fallimento e dei conseguenti licenziamenti. Noi vogliamo fare una politica di sviluppo e di crescita, vogliamo aprire i cantieri, vogliamo dare una risposta concreta per salvaguardare le imprese e il lavoro insieme”.

Insomma per Vendola dalla crisi si esce aprendo i cantieri.  “Noi stiamo percorrendo una strada che fa riferimento – ha spiegato il Presidente – all’idea che dalla crisi si esce aprendo i cantieri salvaguardando le ragioni dell’impresa e le ragioni del lavoro insieme e forse colpendo le ragioni della finanza. Vorrei fare come ha fatto Roosevelt in America negli anni trenta contro la crisi, aprire tanti cantieri e dare tanti posti di lavoro. Noi non possiamo immaginare che la strozzatura, il cappio al collo del vincolo del patto di stabilità oltre che riguardare la spesa corrente riguardi anche la spesa in conto capitale perché non ha nessun fondamento logico né economico l’idea che si debbano bloccare i cantieri.  E’ un paradosso. Non riusciamo a pagare gli stati di avanzamento dei cantieri in corso e non per mancanza di risorse ma per impedimento a spenderle. È una violenza che denunciamo da anni”.

L’assessore all’Attuazione del programma, Nicola Fratoianni, ha commentato: “La scelta dinanzi alla quale ogni anno ci troviamo è il segno di un fallimento di una politica economica dei governi italiani e europei. Una politica economica recessiva che ogni anno ci mette di fronte alla scelta tra rispettare il patto e poter liberare risorse per il sistema economico, o affrontare le minisanzioni.
La scelta che abbiamo fatto non è frutto di malagestio, ma una scelta consapevole per poter spendere tutti i fondi europei e rispettare i target”.
“Ieri –
ha confermato – abbiamo approvato una delibera con la quale consapevolmente abbiamo deciso di sforare il patto di stabilità limitatamente alla spesa comunitaria.

Questo ci permette di investire ulteriori risorse, scegliendo una linea che abbiamo percorso già negli ultimi anni, quella di dare priorità alla spesa Ue. Noi abbiamo ricevuto riconoscimenti da parte dell’Ue, del ministro Barca e dalle autorità di sorveglianza riguardo la nostra capacità di rispettare la spesa dei programmi comunitari, raggiungendo i target prefissati.
Per non perdere fondi, entro fine anno dovremo cofinanziare 180 milioni di euro. Se avessimo dovuto impiegare il residuo di cassa senza sforare, esso non solo non sarebbe bastato, ma ci avrebbe impedito di spendere negli altri settori come i trasporti, il welfare, il diritto allo studio, la casa.
Invece sforando il patto possiamo spendere tutto quello che proviene dall’Ue, immettendo circa 500 milioni di euro nel sistema entro fine anno"
(i 180 di cofinanziamento, i 180 europei, più le risorse residue).
 

giovedì 18 Ottobre 2012

Notifiche
Notifica di
guest
1 Commento
Vecchi
Nuovi Più votati
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Pippo Gadaleta
Pippo Gadaleta
11 anni fa

Questo significa ipotecare il futuro della Puglia per i prossimi anni.
Chi governerà dopo troverà debiti su debiti e l’impossibilità di garantire servizi al cittadino.
questo è l’ultimo assalto alla diligenza che vuole fare Vendola, complice chi lo permette.