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Il Bari “affonda” nella pioggia di Castellammare di Stabia

Mauro Solazzo
Mbakgu-superman: segna due gol e getta continuo scompiglio tra i difensori baresi. Caputo regala al Bari il temporaneo pareggio. Per i biancorossi anche due traverse
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Una sconfitta che ci sta tutta. Una sconfitta che riporta il Bari sulla Terra. Già, perché i biancorossi pensavano di poter spiccare facilmente il volo in questa Serie Bwin ed invece improvvisamente sono andati a sbattere contro una montagna. Una montagna nigeriana di nome Mbakogu, attaccante possente, veloce e tecnico: cosa chiedere di più? Belle le due reti da lui segnate, belle statuine i difensori baresi che se lo sono visto sfilare davanti in più di un’occasione, non prendendolo quasi mai. La sconfitta ci sta anche perché l’atteggiamento del Bari sceso in campo oggi è stato troppo presupponente: guai dare tutto per scontato, nel calcio. La Juve Stabia tra l’altro non è propriamente l’ultima arrivata, per cui non si comprende proprio perché i galletti abbiano lasciato tanto campo nei primi minuti ai veloci attaccanti dei padroni di casa. La reazione c’è stata, per carità, e ad un certo punto è arrivato anche il pari (ma un minuto prima c’era un rigore colossale per le vespe, non visto dall’arbitro). Ma là dietro, tra il sintetico e la pioggia incessante, i biancorossi sembravano più ballerine in tutù sulle punte che calciatori. Finisce dunque come lo scorso anno, al “Menti”: pugliesi deludenti, campani in trionfo.

Formazioni: tra i padroni di casa defezioni importanti in attacco, con l’ex Sasà Bruno e il lituano Danelevicius entrambi assenti (il primo per indisponibilità fisica, il secondo perché imegnato con la propria nazionale); occhio però al tridente formato da Mbakogu, Erpen e Acosty. Per gli ospiti, a parte l’assenza del degente Ghezzal, non è tra i convocabili Ristovski, aggregato alla nazionale; formazione classica quella scelta da Torrente, con Albadoro preferito in attacco a Galano e con Filkor a completare il centrocampo. Una annotazione a margine va all’arbitro: il signor Castrignanò, della sezione AIA Roma 2, è pugliese d.o.c., essendo nativo di Cisternino, in provincia di Brindisi.

Subito pericolosa la formazione di casa sulle fasce, con Erpen e Acosty vivacissimi nei primi minuti.  Ci mette un po’ il Bari ad entrare in partita: i biancorossi si fanno vedere al 12’ con un destro da fuori di Iunco che termina alto. Schermaglie Mezavilla-Bellomo, a rimetterci è il barese che rimedia un cartellino giallo. Al 16’ il Bari si fa infilare ingenuamente: Erpen riceve sulla destra, Mbakogu si lancia tra i difensori centrali, riceve palla in profondità e infila di giustezza Lamanna proteso in uscita. La reazione del Bari è immediata e veemente: prima Caputo con un sinistro appena dentro l’area, costringe Nocchi alla parata in angolo, poi dal corner successivo i baresi non trovano il gol, con il tiro di Caputo respinto sulla linea fortunosamente da un difensore, con la successiva carambola della palla sulla traversa e con Albadoro che a pochi centimetri dalla linea di porta conclude di testa alto. Due minuti dopo Iunco manca di poco l’assist vincente per Albadoro e sul capovolgimento di fronte è Genevier a chiamare alla parata a terra Lamanna. Ancora il Bari vicino al pari con Caputo: la parata d’istinto di Nocchi (con palla che picchia ancora sulla traversa) sul piatto destro del barese ha del miracoloso. Sembra una partita che potrebbe produrre molte reti, perché gli attacchi delle due squadre paiono sempre prevalere sulle difese. Alla mezz’ora Iunco prova al sinistro a giro dal limite, che risulta debole e centrale.Al 33’ vengono ammoniti Claiton e Baldanzeddu dopo una zuffa scoppiata per un  contrasto Sabelli-Di Cuonzo. Iunco ci prova sempre da fuori (anche troppo), ma le sue conclusioni sono inefficaci. Ma il Bari oramai tiene stabilmente nella propria metà campo gli avversari (ma perché aspettare prima di subire lo svantaggio?), anche se non riesce ad essere incisivo negli ultimi sedici metri. Nel recupero è l’ex di turno Albadoro a sfiorare il pareggio, con un secco destro rasoterra che termina di pochissimo al lato sinistro della porta di Nocchi.

Si ricomincia con gli stessi ventidue in campo e con lo stesso tema tattico che ha caratterizzato il finale di prima frazione: padroni di casa rabberciati in difesa ma pronti a ribaltare con i contropiede, ospiti a sciorinare gioco nel tentativo di trovare il varco e la giocata giusta. Al 3’ Bellomo calcia una punizione dalla trequarti sinistra che non viene toccata da nessuno e per poco non sorprende Nocchi. Ci prova ancora da fuori il numero dieci barese, ma la mira gli fa difetto. Al 9’ la partita ha un’improvvisa svolta: prima l’arbitro nega un rigore a Erpen, toccato in area da Caputo, poi lo stesso capitano segna il pareggio, con un destro incrociato (assist di Iunco) che fredda Nocchi. Il Bari si sveglia definitivamente e prova anche a vincere la partita. Occhio però alle ripartenze degli stabiesi, perché le improvvise accelerazioni di Mbakogu e Acosty fanno male. Aumenta l’intensità della gara, così come aumenta quella della pioggia sul “Menti”. Mbakogu si infila ancora tra le maglie baresi, stavolta prima Lamanna e poi Ceppitelli salvano. Ci riprova ancora Iunco da fuori, ma con le conclusioni per lui non è proprio serata. Ci prova anche Ceppitelli dai venticinque metri, conclusione velleitaria. Braglia vede i suoi poco incisivi e prova a scuoterli inserendo il diciottenne Improta per Erpen. Risponde Torrente, con Galano dentro al posto di Iunco. Un minuto dopo combinano i due “colored” di casa Mbakogu e Acosty, con conclusione di quest’ultimo respinto con bravura da Lamanna. Ancora Mbakogu col destro da fuori, la palla sfiora la traversa di Lamanna. Ma il centravanti nigeriano della Juve Stabia è una forza della natura: al 31’ inventa il gol che decide la partita partendo da solo dalla trequarti e saltando come statue i difensori baresi, dimostrando anche grande tecnica con il tocco sotto che scavalca Lamanna uscito a valanga. Torrente prova allora il tutto per tutto, inserendo un’attaccante (Grandolfo) per un difensore (Sabelli). Ma sono ancora le vespe a sfiorare il gol, con Mezavilla dalla distanza (super Lamanna). I pugliesi provano con la forza della disperazione a rimettere in carreggiata la gara, ma mancano forze e tempo a disposizione: le conclusioni di Ceppitelli e Caputo sono murate dai difensori gialloblu.  L’ultima occasione è per Claiton di testa su azione d’angolo, ma la conclusione non trova lo specchio.

Insomma, un bagno d’umiltà (oltre quello di pioggia) per il Bari a questo punto della stagione potrebbe essere salutare. Sui galletti si erano sparsi forse troppi elogi, e puntualmente sono venuti fuori limiti e peccati di gioventù che, in fin dei conti, ci stanno tutti. Tra otto giorni al San Nicola arrivano le “rondinelle” del Brescia: vedremo se i ragazzi di Torrente avranno fatto tesoro della lezione di oggi.

 

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JUVE STABIA – BARI 2-1 (1-0)

Marcatori: 16’ Mbakogu (J), 54’ Caputo (B), 75’ Mbakogu (J).

Juve Stabia (4-3-3): Nocchi; Baldanzeddu, Figliomeni, Scogliamiglio, Di Cuonzo; Genevier, Mezavilla (90’ Jidayi), Caserta (77’ Maury); Erpen (66’ Improta), Mbakogu, Acosty. In panchina: Seculin, Murolo, Gorzegno, Doninelli. All.: Braglia.

Bari (4-3-3): Lamanna; Sabelli (77’ Grandolfo), Ceppitelli, Claiton, Polenta; Filkor, Romizi, Bellomo (74’ Defendi); Iunco (70’ Galano), Caputo, Albadoro. In panchina: Pena, Borghese, Rivaldo, Sciaudone. All.: Torrente.

Arbitro: Castrignanò di Roma (Segna – Liberti; IV ufficiale Sacchi).

Ammoniti: Genevier (J), Bellomo (B), Di Cuonzo (J), Baldanzeddu (J), Claiton (B), Erpen (J), Mezavilla (J).

Recuperi: 3’ e 5’.

sabato 13 Ottobre 2012

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