Tutti (o quasi) poco fieri della Fiera. E, dopo il dibattito di ieri, poco fieri anche della monotematica. "Inutile", "Uno sperpero di danaro", "Priva di linee guida, di soluzioni concrete, di proposte", questi i commenti ai microfoni; il consigliere Petruzzelli ha addirittura deciso di donare il gettone di presenza. Eppure la monotematica -i cui lavori si sono svolti grazie alla presenza del centrodestra che ha mantenuto il numero legale- era stata convocata proprio da un esponente della maggioranza.
A convocare il Consiglio sul tema è stato infatti il consigliere Ladisa di Realtà Pugliese ("Non c'è nulla di fazioso e vorrei chiarirlo subito – ha dichiarato; non è un attacco politico a Vendola né a Sel né alla dirigenza della Fiera"), lamentando l’eccessivo costo del biglietto di ingresso a 7 euro (anche se si tratta del prezzo dell’edizione 2011, ndr) e parlando di gestione fallimentare dell’Ente e della riduzione del 30% di espositori, del 35% di introiti e del numero di visitatori.
Dello stesso parere i consiglieri PdL Cea, Delle Fontane, Gemmato e Meleleo, i cui interventi hanno evidenziato il disinteresse da parte del cda vigente alle aziende locali ed allo spirito mercantile dei baresi, un bilancio costantemente in perdita (i dati relativi agli ultimi 5 anni di gestione mostrano una chiusura in pareggio soltanto nel 2007; per i restanti anni la chiusura è stata in perdita, con un calo complessivo di ricavi pari a 4mln di Euro, ndr), mancata trasparenza sulle modalità di selezione del personale da parte delle aziende esterne (si veda il caso di Raffaele Diomede, su cui abbiamo riferito a conclusione della Fiera, ndr).
Ma le critiche sono giunte anche dalla maggioranza, come riferito dal consigliere PD Maiorano: "Il cda non è riuscito a sanare la crisi: occorre seguire non solo l’anagrafe degli eletti, ma anche dei nominati".
Sull'operato di Viesti e co., le uniche voci fuori dal coro sono state quelle di Paolini (Gruppo Misto), Marco Emiliano (Emiliano per Bari), Pirro (Idv), che hanno sottolineato il delicato passaggio da una fiera campionaria di antico stampo ad una più innovativa, pronta ad essere aperta tutto l’anno per congressi ed eventi.
Soluzioni ben poche: Ladisa ha suggerito di azzerare il costo del biglietto per consentire l'accesso al maggior numero di persone; Gemmato (Pdl) ha proposto lo spostamento della Fiera fuori città (come per esempio accade a Milano) per consentire la realizzazione di una cittadella universitaria lì dove ora si svolge la FdL. Immancabile l'attacco del sindaco Emiliano: "Gemmato è a metà tra giocare a Cityville e fare un programma per la candidatura a sindaco di Bari (probabilmente anche il Primo cittadino sta seguendo il sondaggio su Fb dei nomi papabili per la poltrona alle prossime amministrative, che vede Gemmato in vantaggio su Ferorelli e Cassano, ndr), ma sindaco non può essere un esperto di Cityville". E ha concluso estendendo all'intero Consiglio l'invito a presentarsi alle prossime sedute monotematiche con idee e linee politiche concrete.
In consiglio Comunale se parlato del enorme stipendio percepito dal presidente delegato per l’Ente Fiera di Bari. – 2) Se parlato di come sono state fatte le domande “dubbiose per per l’assunzione temporanea per l’Ente Fiera. E se cosi fosse molti Cittadini vengono raggirati inconsapevoli della furbizia della mala fede esercitata dall’Amministrazione Emiliano e suoi delegati “. Viene da dire quando depone le dimmissioni, anche in merito alla Delibera di Giunta numero 28 del 28 gennaio 2010. deliberata non in fede alle normative vigenti. Vergogna!!!