Cultura

XX Giornate Normanno-Sveve, “tre-giorni” di Storia per l’Uniba

Davide Impicciatore
Il discorso del rettorem Petrocelli: dall'epoca angioina all'età contemporanea, parlando degli antagonismi e della crisi finanziaria e sociale del nostro paese
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C’era aria elettrizzante fra gli organizzatori ieri in Ateneo. Un via vai continuo, eccitazione ma anche preoccupazione. Oltre all’inizio delle lezioni per il nuovo anno accademico (che magari agita di più gli studenti che non i docenti), è iniziato anche l’evento che gli studiosi e gli storici aspettano da tempo: le giornate normanno-sveve, arrivate ormai – dopo 40 anni – alla XX edizione.

A dar inizio ai lavori, ieri mattina nell’Aula Magna dell’Ateneo barese, sono stati il prof. Cosimo D. Fonseca e il Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Bari, prof. Corrado Petrocelli, già presidente del Comitato Scientifico del Centro di Studi Normanno-Svevi, che ha ideato e organizzato le sedute.

Sono felicissimo di dare il via alle ventesime giornate, che hanno come tema focale il mezzogiorno normanno svevo fra storia e storiografia: questa occasione è particolarissima per me come per tutti quelli che da 40 anni cercano e trovano nell’attività continua di questo Centro nelle sue giornate di studio un significativo modo di condivisione di cultura e di conoscenza fondamentale per il nostro Ateneo, per la nostra città e per la nostra regione”, ha esordito il Magnifico Rettore, “Sono giornate un po’ diverse dal solito, perché coincidono con la conclusione di un quarantennio di un’attività che oggettivamente, incontestabilmente, è regolare e feconda. Ora proviamo a tirare le somme del nostro lavoro. Questo è uno dei momenti di eccellenza della nostra Università”.

E’ stato poi ricordato dal Rettore anche il prof. Franco Magistrale, scomparso da poco più di un anno. Era docente generoso, promotore e grande ricercatore: “si avverte il peso di questa perdita”.

Quindi il discorso del prof. Petrocelli ha spaziato, passando dall’epoca angioina all’età contemporanea, parlando degli antagonismi e della crisi finanziaria e sociale del nostro paese, arrivando anche a discutere della figura del lavoratore “precario” ma ponendo estrema fiducia nella possibilità di crescita del bel paese e nel superamento della crisi, a patto che si insista sulla Scuola, sulla cultura, sulla crescita come fu fatto già nel secondo dopoguerra.

Quindi è stato presentato il nuovo comitato scientifico, con un particolare ringraziamento al prof. Raffaele Licinio che, nel corso di questi anni, ha portato grande innovamento nella struttura e nella produzione del CSNS. Assenti tuttavia le autorità attese: Nichi Vendola, presidente della Regione (sostituito dalla dr.ssa Silvia Godelli, che ha sottolineato che il nostro è “un paese in cui la politica culturale non c’è più”) e Michele Emiliano, sindaco della città di Bari (sostituito anch’egli dalla dr.ssa Antonella Rinella, capo gabinetto del Sindaco). Presente invece era il Comune di Barletta nella persona del sindaco, ing. Nicola Maffei, che ha fornito un contributo significativo alla realizzazione delle giornate. Allora il Petrocelli ha continuato nella lista lunghissima dei ringraziamenti, ringraziando anche la “sua” Facoltà di Lettere e Filosofia che ha offerto 5 borse di studio agli studenti più meritevoli, che saranno consegnate alla fine dei lavori.

Ad aprire la parte scientifica è stato il prof. Pierre Toubert, vice presidente del CSNS insieme al prof. Fonseca, il quale ha preparato ed enunciato la “relazione di presentazione” a queste giornate.

Aula Magna strapiena di giovani, docenti, studiosi, giornalisti e curiosi.

Lunghissima e a tratti noiosa è stata la relazione storica sugli studi più importanti svolti dal 1700 ad oggi, forse a causa di un discorso storico molto tecnico e puntuale, quasi ossessivo, per merito della grande padronanza della materia del prof. Fonseca.

E allora, al termine della relazione, il prof. Toubert, utilizzando un italiano perfetto e quasi tradendo le sue origini parigine, ha ringraziato il prof. Fonseca e ha interrotto per un break i lavori, che sono ripresi con l’evento clou della giornata: la premiazione del prof. G. Galasso che, intervistato in esclusiva da noi di Barilive.it sulle giornate, ha dichiarato: “le giornate normanno-sveve sono ormai da 40 anni un appuntamento della storiografia italiana e internazionale su uno dei problemi più eminenti e più noti dell’intera storia Europea: che questa iniziativa abbia trovato a Bari il suo centro è molto positivo perché ha collocato la stessa iniziativa così importante fuori dai circuiti consueti e tradizionali della discussione storiografica dando a Bari, ma nello stesso tempo alla cultura italiana, un nuovo elemento di presenza e una nuova ragione per cui Bari e la Puglia hanno il loro giusto rilievo nella vita sociale e culturale del nostro paese”. E alla nostra domanda-provocazione su cosa pensa dell’aumento della tassa regionale in Puglia per lo studio da 70 a 140 € ha risposto, prima ridendo, poi seriamente: “Sono pianti che stiamo facendo in tutta Italia: qualcuno piange di più, qualcuno piange di meno, ma quello che si può dire è che piangono tutti”.

Quindi intorno alle 11:30 il Rettore Petrocelli ha aperto la cerimonia di premiazione, per poi lasciare la parola al prof. Massafra che ha brevemente illustrato le motivazioni che hanno portato a questa scelta, delineando un profilo che il lavoro pluridecennale del prof. Galasso ha segnato in oltre 50 anni di studi nella vita sociale e politica dell’Italia. Un’iniziativa analoga era stata avanzata all’unanimità dal consiglio della Facoltà di Lettere e Filosofia: l’intento è quello di sugellare il lavoro svolto in questi anni fra il docente napoletano e l’Università di Bari, che ha voluto premiare lo storico con il sigillo d’oro dell’Università barese.

Dopo la emozionante premiazione, il prof. Galasso, superati gli obblighi formali e i ringraziamenti, ha dato il via ad una lunga lectio magistralis sull’ “Europa dei ‘secoli d’oro’ ”, ripercorrendo le pagine del suo libro appena uscito, “che possa avere un utile funzione di sonnifero nelle notti insonni e senza effetti collaterali per il mio amico Corrado”.

La magistrale orazione ha intrattenuto e affascinato la platea per il resto della mattinata, concludendosi con l’ultimo pensiero dell’illustre storico partenopeo: “L’unificazione europea, che è un prodigio della storia Europea, fatta in appena 50 anni, è stata un acquisto per sempre della storia del Mondo, con un retaggio eterno sulla storia moderna, con il retaggio dell’idea di Storia che ancor oggi è valida per noi e che è nata appunto, in Europa”.

La giornata, non ancora terminata, è proseguita con le relazioni e i lavori dei proff. P. Toubert (Collège de France – Paris), H. Houben (Università del Salento – Lecce) e dello stesso Galasso, per concludersi con la discussione sulle relazioni pomeridiane.

Invece oggi, 9 ottobre, il programma della seconda seduta – che si terrà nel Centro Multimediale dell’Università, ex Palazzo delle Poste – prevede, nell’arco dell’intera seduta, le relazioni e le lezioni dei proff. J.M. Martin (CNRS – Ecole francaise de Rome), G. Loud (Università di Leeds), F. Panarelli (Università della Basilicata – Potenza), G. Vogeler (Università di Monaco di Baviera), K. Toomaspoeg (Università del Salento), G. Petralia (Università di Pisa), ed evidenzierà – appunto – il contributo del Centro Studi Normanno Svevi alla storiografia dell’ultimo quarantennio.

martedì 9 Ottobre 2012

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