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Omicidio Lacalamita: dopo 10 anni ancora nessun colpevole

Davide Impicciatore
Stamattina Gaspare Lacalamita, padre della vittima, ha manifestato davanti alla Prefettura
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Voglio che si faccia giustizia, che si trovino i colpevoli”: così questa mattina Gaspare Lacalamita, padre di Beppe, diceva a noi di Barilive.it, da solo, sotto il sole in Piazza della Libertà davanti alla Prefettura di Bari.

Sono passati ormai 10 anni da quando un gruppo di albanesi ha ucciso suo figlio.

La sera del 23 settembre del 2002 Beppe, ragioniere di 30 anni, e la fidanzata, che sarebbe diventata sua moglie nel 2003, si trovavano lungo una strada di campagna a Modugno per vedere in privato i fuochi d’artificio della Festa Patronale: proprio qui la ragazza ha visto il suo compagno morirle davanti cercando invano di difenderla.

Approfittando del buio della notte e della zona disabitata, tre malviventi, nascosti tra i cespugli – dopo essersi avvicinati in modo furtivo forse con l’intento di derubare i due giovani – mandano in frantumi il finestrino dell’auto dove si trovavano i due: è l’inizio di una aggressione senza scampo ed è a questo punto che Giuseppe, temendo per la fidanzata, le fa scudo con il corpo. In pochi secondi si arriva alla tragedia: una pallottola calibro 7,65 – calibro piccolo ma efficace a distanza ravvicinata – lo colpisce e gli recide un’aorta, uccidendolo davanti agli occhi della fidanzata che, ancorchè terrorizzata, riesce a dare l’allarme.

Le indagini sono efficienti e celeri: dopo pochi giorni due malviventi finiscono in manette: per gli inquirenti sono loro i colpevoli (anche se inizialmente erano tre: il terzo si è dato alla fuga e ha subito lasciato l’Italia). Ma dopo quattro anni di carcere e tre gradi di giudizio, i due presunti assassini sono stati assolti in via definitiva, secondo la Corte d’Appello e la Cassazione “per non aver commesso il fatto”, e la morte di Giuseppe Lacalamita torna ad essere senza un colpevole e senza puniti.

E’ per questo che, dopo dieci anni e dopo tante lotte e richieste d’aiuto, oggi Gaspare Lacalamita ha continuato a protestare davanti la Prefettura di Bari: “Il vero colpevole è il magistrato, Lupo, perché non ha saputo fare le indagini!” – ci dice sconsolato e irato il sig. Gaspare – “Io voglio giustizia! Sono passati dieci anni e non è stato trovato nessun colpevole! E allora, chi è il colpevole? Il magistrato? E andiamo contro il magistrato oppure contro lo Stato!”

E alla domanda su cosa intendesse fare adesso, ci risponde: “E adesso contro il magistrato non si può andare, allora andremo contro lo Stato”.

E ancora, chiedendogli se fosse stato ascoltato da qualcuno o se avesse avuto le attenzioni dei politici e degli organi di giustizia, ci dice: “Io sto da stamattina qui: non è venuto nessuno. Nessuno mi ha chiamato per chiedermi cosa fosse successo. Solo quando protestai davanti alla Procura mi chiamò il Procuratore (che riaprì il caso, n.d.r.), ma oggi non si è vista anima viva e sino ad oggi non si è fatta ancora giustizia”.

Per ricordare Giuseppe, domenica 23 settembre (in occasione del 10° anniversario della sua tragica scomparsa) sarà celebrata una SS. Messa alle ore 18:00 presso la Chiesa Santi Apostoli in via Carducci a Modugno. In ricordo di Beppe e per far sì, in qualche modo, che il sig. Gaspare abbia giustizia perché – in fondo – non è davvero così solo sotto il sole come è apparso stamattina.

martedì 18 Settembre 2012

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