“Condividerei alcune critiche mosse al Governo se dimenticassi la sfida che ci siamo trovati ad affrontare; preferisco che l’Italia sia riuscita a schivare il precipizio ed essere creduta come forza dall’Europa, anche a prezzo di grandi e severi sacrifici per i cittadini e le imprese; credo che molte delle cose che sono state fatte abbiano sofferto di angustia, ma prese tutte insieme hanno permesso di evitare che l’Italia avesse un tracollo irreversibile, e con essa l’Europa”. Così il presidente del Consiglio Mario Monti, a Bari per l’inaugurazione della 76ma Fiera del Levante, parlando della situazione del nostro Paese.
Nel suo discorso, che ha toccato molti punti, tra cui evasione fiscale (“una guerra di civiltà”), opportunità per i giovani ed il Sud, il premier ribadisce lo sforzo compiuto finora dal governo tecnico da lui presieduto con interventi che “per anni, forse per decenni, non sono stati fatti”. Parlando del Sud, visto come capace di creare occupazione e unire crescita e inclusione sociale, tanto da poter prendere esempio da se stesso, Monti afferma che la crescita “non nasce dai soldi pubblici pompati in un tubo, ma prima di tutto da un cambiamento culturale, di mentalità, necessario al Sud, dove mancano quei servizi necessari, dalla sanità ai trasporti, tanto da creare una ‘lesione’ del contratto sociale. Basta con le forme di assistenzialismo nefasto”.
Ai giovani senza lavoro né prospettive, “componente sottoutilizzata e demoralizzata del nostro Paese”, ricordati nel discorso del presidente della Provincia Francesco Schittulli, Monti risponde con un invito all’innovazione e a cogliere le opportunità, superando il clima generale di sfiducia; soprattutto – continua il premier – a sradicare la convinzione che per andare avanti servono conoscenze strategiche e ‘appoggi’ piuttosto che i propri mezzi quali competenze e saperi personali. “La ripresa – conclude Monti – non è nei numeri ma dentro di noi: l’Italia da questo punto di vista è già ripartita. Un anno fa non ne eravamo consapevoli, ma rischiavamo di essere travolti dalla crisi e fare la fine della Grecia. Adesso abbiamo allontanato il rischio e siamo tra i Paesi che promuovono la fase di ricrescita dell’Europa”.
Nel frattempo, fuori dal teatro Petruzzelli, sede scelta quest’anno per l’inaugurazione della Fiera, sono montate proteste e manifestazioni di diverse organizzazioni politiche, cittadine e sindacali, contro il presidente del Consiglio; dall’Uds Puglia ai NoTav, da Rifondazione Comunista, IdV e Unione Sindacale di Base, fino ad un insospettabile contestatore in platea. Tutti ‘armati’ di bandiere e slogan. I più coloriti: un semplice ma efficace “Sciatavin” ed un verace “Andate a rubare a San Nicola”.
A Bari chi ruba la dignità dei Cittadini e lavoratori e fa da Padrone con abbuso di Potere e solo il Sig. Michele Emiliano, e la sua Giunta con la complicità della CGIL . Lo si evince da come Cita il Dlg. 445/2000. e il dlg. 241/1990 e smi. e dal dlg. 165/2001. La loro DISONESTA^. Gabriele Piscitelli dipendente Comune di Bari. Basta con IPOCRISIA legalizzate la Delibera di Giunta nr. 28 del Bari 28 gennaio 2010. se non siete dei Disonesti