La situazione delle Piscine Comunali si aggrava sempre più, dopo la chiusura al pubblico ora le vasche sono state svuotate dall’acqua e tutto fa presagire alla scomparsa di un altro impianto sportivo barese. Le piscine comunali rischiano di restare chiuse a tempo indeterminato. Non soltanto gli utenti abituali, ma anche le società sportive rischiano la scomparsa.
Un movimento corposo che ha dato lustro a Bari nei sport acquatici, sopratutto pallanuoto e nuoto, ma ora rimane solo il grido da allarme delle due società di pallanuoto, che ora come ora non sanno dove giocheranno il prossimo anno.
«Il Comune deve "commissariare" l’impianto — spiega Lele Merlini della Waterpolo sport club di Bari — Cioè deve garantire il gestore temporaneo in caso, molto probabile, di spese che lo facciano andare in perdita. Altrimenti nessuno si farà carico di riaprire lo stadio del nuoto».
La vecchia società gestrice dell’impianto, la Polisport, solo in un anno ha contratto debiti verso fornitori di almeno 200.000 euro .
E la decisione di svuotare le vasche da parte della stessa società non può che essere interpretato come un atto ostile dell’inquilino che va via: riempirle ha un costo di migliaia di euro e, soprattutto, tenerle vuote espone a rischi di manutenzione straordinaria molto alti.
Da notare il silenzio dell’Assessore ai Lavori Pubblici Elio Sannicandro nonché Presidente Coni regionale.
Oggi, intanto, la commissione Sport e una squadra di tecnici comunali farà un sopralluogo alle piscine per verificarne lo stato, ma per lo sport barese il futuro è plumbeo.
Sannicandro e chi costui? Ah !Forse l’assessore del Comune di Bari e del Coni? MA Lui è impegnato su altri fronti molto più interessanti della questione nuoto: accordi di programma con la ferrontranviaria per un altro milione di metri cubi di cemento al Libertà, concorso di idee per il nodo ferroviario di Bari, rottura di “Ball” al Ministero della difesa per gli alloggi ai militari vicino all’aeroporto, supporto al sindaco contro i Pizzarotti per la cittadella della giustizia ecc.ecc.Egregia signora Merlini del nuoto ai nostri amministratori non frega niente, per questo alle olimpiadi vediamo atleti italiani di altre città dove il nuoto viene considerato seriamente come disciplina sportiva.