"Credo che al Mezzogiorno serva il software dell’impresa". Ettore Artioli, vice presidente di Confindustria e responsabile del meridione, fa il punto della situazione imprenditoriale nel Sud Italia al terminal crociere di Bari, in occasione del convegno "La Puglia in rete – Innovazione e Business per prendere il largo", organizzato dalla sezione pugliese dell’associazione degli imprenditori. E lo fa ricordando le infinite potenzialità che la rete offre, prendendo spunto proprio dal tema del meeting, uno dei tasselli di Apulian Industries Community, progetto di innovazione e businness finalizzata alla creazione di una net community tra le imprese di tutte le province, teso a migliorare il sistema associativo e il livello di competizione su altri mercati.
Dunque, diventa necessario lanciare la struttura delle imprese locali nel mercato globale, attraverso l’utilizzo di strumenti tecnologicamente innovativi non solo per orientare gli investimenti, ma anche per attirare capitali. Il tutto condito con una costante formazione, fondata anche sull’e-learning. "Il meridione non deve più guardare solo al sistema locale, a quello della Pubblica Amministrazione e a ciò che per troppo tempo abbiamo considerato unico mercato di riferimento", ha aggiunto. "Con la globalizzazione i mercati sono dietro l’angolo. India, Cina e il vicino bacino Mediterraneo chiedono prodotti nuovi". Prodotti che l’Italia, secondo Artioli, è perfettamente in grado di fornire.
"Per troppo tempo", continua il secondo di Confindustria, "abbiamo pensato che il Sud dovesse essere legato alla delocalizzazione, impegnandosi a trovare risorse per produrre ciò che interessava ai colleghi del Nord. Oggi lo scenario è internazionale". E la competizione imprenditoriale deve ripartire da molteplici fattori come il brand, l’immagine, il gusto, il turismo, ma non dal basso costo, che mortificherebbe qualità e capacità nostrane.