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Smacco a Mac Donald’s: con Cirasola arriva la docufiction

Alessandra Colucci
La focaccia batte l'hamburger: ecco il local che batte il global
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Si chiama Altamura la Grenada di McDonald’s, il colosso americano della ristorazione veloce, meglio noto come "fast food". Un’invasione, fortunatamente alimentare, costata molto e finita peggio. Oggi, quella particolarissima vicenda che rimbalzò sulle pagine dei giornali di tutto il mondo diventa un film, o meglio una docufiction, dal titolo "Bye bye McDonald’s" e firmata da Nico Cirasola, che racconta come un piccolo panificio fece l’impresa: far chiudere uno dei milioni di locali dalla "m" rossa.

La storia è nota, ma piace ricordarla: nel 2001 la McDonald’s è alla conquista della Puglia. A Bari ha già aperto un ristorante, a strettissimo giro lo farà a Casamassima, Bisceglie e, ancora a Bari. Nell’elenco di zone appetibili finisce anche Altamura, cittadina di 70mila abitanti, al confine tra Puglia e Basilicata, nel celebre triangolo industriale della produzione dei salotti. Da queste parti il tasso di disoccupazione è meno elevato, ci sono molti giovani, i soldi girano. Il luogo ideale, insomma, per aprire un nuovo ristorante. Detto fatto. Trovato il posto adatto, un locale di ben 150 metri quadri nel cuore della cittadina, hamburger e patatine cominciano ad invadere Altamura. Ma, proprio in quel periodo e proprio accanto al McDonald’s nuovo di zecca, un giovane panettiere, Luca Di Gesù, apre il proprio negozio. Perché, cosa nota a tutti, Altamura, tra i tanti pregi, ha soprattutto quello di produrre un pane (ed i suoi derivati) gustosissimo e celebre in tutto il mondo.

Il duello ha inizio e, piano piano, il ristorante McDonald’s, che pure aveva attratto frotte di clienti all’inizio, inizia a lamentare una lenta, ma costante, emorragia. Il flusso di clienti in uscita si fa sempre più incontrollabile e impossibile da gestire: in soldoni, la focaccia e la pizza ripiena "made in Altamura" piacciono mille volte di più dei panini con le salse. La notizia rimbalza in tutto il mondo, da Libération al New York Times, tutti parlano del panettiere che fece l’impresa e costrinse, udite udite, McDonald’s a chiudere. Una storia che Nico Cirasola sta traducendo in docufiction, appunto, grazie al sostegno di Gianluca Arcopinto e Alessandro Contessa, per la Bunker Lab, con la collaborazione della Regione Puglia. In questi giorni, il regista è negli Stati Uniti per girare alcune scene della produzione che, certamente non sarà un kolossal ma che, altrettanto certamente, racconterà con maestria una piccola grande storia pugliese.

giovedì 26 Aprile 2007

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